Per due anni ha piritolleggiato tra Palazzo d’Orleans e i palazzi romani, tra Roma e Bruxelles. Ha buttato fumo negli occhi di tutti, da Silvio Berlusconi ad Antonio Tajani, da Nello Musumeci agli assessori che formano questa sfortunata giunta di governo. E’ stato un campione di inconcludenza e basta rileggere i documenti della Corte dei Conti per capire con quanta sciatteria e spregiudicatezza siano stati gestiti i bilanci della Regione. Ora, a quanto pare – l’indiscrezione viene da Repubblica – i partiti di maggioranza si sono resi conto che il bullo altro non è che la causa di una lacerazione politica non più sopportabile: la crisi richiede scelte oculate, semplici, chiare; non è più tempo di avventure, di cifre fasulle, di giochi di prestigio. Forza Italia e Lega insistono con Musumeci per sostituirlo. Il rimpasto si avvicina. Stavolta forse ce la faranno.