La chiave è in una parola, “aiutateci”, rivolta a cattolici, socialisti, liberali e, durante la replica anche a “singoli parlamentari”, disponibili, quelli che una volta venivano lapidati come transfughi, voltagabbana, insomma il partito della cadrega. L’avvocato del popolo dei tempi che furono, poi reincarnatosi come alfiere di un fronte democratico per arginare la marea sovranista, alla sua terza metamorfosi trasformista compie il capolavoro di “istituzionalizzare il suk”, con un’invocazione mai ascoltata in quest’Aula, così semplice, sentita e così spudorata. L’importante è prendere voti che, come la vil pecunia, non hanno odore, basta averli e più sono e meglio è. “Aiutateci”, unico acme lirico del discorso della crisi, in cui agita il ministero dell’Agricoltura come risarcimento per chi s’offre e la prospettiva di un “ter” dove ci sarà posto per tutti. Continua su Huffington Post
Alessandro De Angelis per HuffPost
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Crisi, Conte “la qualunque” Nessuna visione oltre il suk
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