“Quello che ho sentito in commissione Sanità è agghiacciante: siamo di fronte all’ammissione del fallimento della gestione dell’emergenza Covid in Sicilia da parte del governo regionale”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Partito Democratico e componente della commissione Sanità dell’Ars che ieri si è riunita alla presenza, tra gli altri, dell’ingegnere Mario la Rocca, dirigente generale dell’assessorato alla Salute. “E’ stato dichiarato – aggiunge Cracolici – che sul sito della Regione vengono comunicati come operativi posti letto di terapia intensiva che però non risultano attivi sulla piattaforma Gecos. In pratica la Regione dichiara sul proprio sito istituzionale posti letto che nella realtà non esistono. Come se non bastasse – aggiunge – lo stesso dirigente La Rocca ha anche dichiarato che risultato essere stati ricoverati in reparti Covid pazienti anche in assenza di dichiarata positività al tampone. Stiamo superando il limite della decenza nella gestione della sanità. E’ ormai chiaro – conclude Cracolici – che sia per i credenti che per i non credenti l’unica possibilità resta quella di rivolgersi a Gesù Cristo”.

A stretto giro di posta, però, arriva la replica del dirigente La Rocca: “Con riferimento alle dichiarazioni del parlamentare regionale Antonello Cracolici, smentisco assolutamente di avere sostenuto, stamane in commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana, che in reparti Covid siano stati ricoverati pazienti negativi o in assenza di dichiarata positività al tampone. Al contrario – prosegue – ho posto l’accento sull’attenzione e il senso di responsabilità che va necessariamente riservata ai referti dei tamponi, proprio per evitare che un paziente negativo possa ritrovarsi in reparti riservati a positivi e viceversa. Mi sembra altrettanto sterile e strumentale – aggiunge il capo dipartimento Pianificazione strategica dell’assessorato – la polemica sull’operatività dei posti letto di terapia intensiva del Policlinico di Palermo. Si tratta di 17 unità la cui realizzazione fu completata tra settembre e ottobre 2021 e che sono stati attivati a gennaio 2022. Conseguentemente, soltanto adesso, sono stati computati ai fini del calcolo della percentuale di occupazione delle terapie intensive, coerentemente alle indicazioni ministeriali al riguardo”.

A rintuzzare gli attacchi di Cracolici era stato anche Sergio Tancredi, deputato di Attiva Sicilia: “Apprendo con stupore che il collega Cracolici attacca il governo regionale accusando una discrepanza tra i dati caricati sul portale regionale per quello che riguarda i posti letto e, cosa ancora più grave, sostenendo che il direttore generale La Rocca avrebbe affermato che ci sono stati ricoveri illegittimi di soggetti che non erano positivi al covid. Essendo presente ai lavori della Commissione, posso affermare senza timore di smentita che questo non risponde al vero. In realtà il dirigente ha rivendicato una disponibilità di posti superiore rispetto a quelli che sono indicati sul portale, quindi al limite la discrepanza sarebbe in positivo e non in negativo. E poi ha fatto un solo passaggio sui tamponi chiedendo la massima accortezza ai laboratori per evitare errori visto che ne vengono eseguiti un alto numero. In questo momento l’ultima cosa di cui si avverte il bisogno è cercare pretesti per strumentalizzazioni di bassa lega”.

Ma questo è solo il secondo capitolo della saga. Martedì era comparso in commissione l’assessore Razza per fare il punto sulla gestione dei fondi del Pnrr. “Il loro utilizzo – ha spiegato Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars, assieme a Cracolici e Arancio – deve essere programmato in modo partecipato e condiviso con le comunità locali e le parti sociali: per questo abbiamo chiesto all’assessore di coinvolgere tutti i soggetti che a vario titolo ne sono interessati”. Circa 800 milioni di euro sono destinati al potenziamento dell’assistenza sanitaria territoriale tramite la creazione di nuove strutture: ospedali di comunità, case di comunità, centrali operative territoriali. “Nel corso della riunione – dicono i parlamentari del Pd – l’assessore Razza ha dichiarato che quello inviato al Ministero è un atto di ricognizione e non un atto di programmazione. Abbiamo dunque chiesto che, oltre ai direttori delle Aziende sanitarie provinciali che hanno già predisposto le loro proposte, in vista della stesura finale del documento siano ascoltati anche i sindaci, l’ordine dei medici e le parti sociali”.

Nel decreto del 15 gennaio, che ha preceduto la creazione di una task force regionale per la pianificazione delle risorse e il monitoraggio degli investimenti (ne fanno parte 15 componenti di fiducia dell’assessore) è riportata la distribuzione territoriale delle risorse e il numero di ogni tipo di struttura per provincia. Una prospettiva – non condivisa – che ha provocato una sollevata di scudi in seno all’Assemblea regionale e alla stessa maggioranza.