Garantire ai ricoverati fragili, anche per Covid, la possibilità di ricevere le visite di un parente, per alleviare “i significativi momenti di stress e di forte tensione emotiva” connessi con la degenza, anche perché “la presenza dei familiari, in un momento delicato e di sofferenza del malato, in una fase di criticità clinica, rappresenta una risorsa significativa dal punto di vista psicologico, capace di alleviare le sofferenze, nonché una valida risorsa per le cure medico–infermieristiche”. Questo lo spirito con cui Danilo Lo Giudice, deputato regionale di Sicilia Vera, ha elaborato la proposta di legge regionale per introdurre alcune regole relative alla sicurezza degli incontri in ambito ospedaliero fra degenti e familiari. Il Disegno di legge depositato all’ARS prevede l’istituzione di team multidisciplinari che curino l’adozione di un protocollo di sicurezza, redatto in collaborazione con alcuni esperti, nel quale vengono elencate le regole e le procedure da adottare all’interno dei reparti per rendere possibile che un familiare possa periodicamente visitare per brevi periodi i propri congiunti ricoverati.
Il protocollo prevede che ciascun degente possa indicare un proprio congiunto e che nel caso di degenti con problemi cognitivi sia individuato il parente più prossimo. Questi potranno accedere ai reparti per un massimo di 20 minuti ogni settimana, previa applicazione di rigide misure di sicurezza che comprendono, oltre alla verifica dello stato di salute, la vaccinazione e un tampone molecolare negativo recente, anche l’utilizzo di dispositivi di protezione individuali integrali (tuta, guanti, mascherina minimo Ffp2) e l’esecuzione di un processo di svestizione e sanificazione finale per prevenire qualsiasi rischio. Nel presentare il disegno di legge, Lo Giudice ha affermato che “ormai da due anni siamo sempre più testimoni di questi drammi che vedono centinaia se non migliaia di persone ricoverate anche per lunghi periodi e purtroppo a volte senza un esito positivo, che restano isolate dal mondo, dalla possibilità di un contatto con i propri familiari e i propri affetti. Un dramma nel dramma che, ce lo confermano anche tanti medici, non fa che aggravare la situazione sanitaria visto l’innegabile impatto psicologico di questo isolamento, che spesso può anche perdurare anche dopo la dimissione dai reparti”. “Con questa proposta di legge – conclude il deputato di Sicilia Vera – cerchiamo di fornire uno strumento operativo che cerca di bilanciare e tenere nel giusto conto tutte le esigenze di tipo sanitario e di cura, ovviamente nel rispetto delle misure di sicurezza cui non si può rinunciare per evitare un ulteriore appesantimento della situazione pandemica”.