Stefano Candiani, il proconsole di Salvini in Sicilia, continua a scorrazzare – indisturbato – nelle praterie sconfinate della politica siciliana. Il leader, o commissario, della Lega in Sicilia, rifiuta la paternità del gruppo che si è costituito recentemente all’Ars e che Nello Musumeci sembra voler utilizzare come stampella, oltre che per indirizzare il consenso sulla futura federazione con Matteo Salvini: “Sono sconcertato da come la gente passi da una parte all’altra tradendo il vincolo con gli elettori – ha dichiarato Candiani a Mario Barresi de “La Sicilia” – Povero Musumeci! Deve avere a che fare con boiardi che noi vogliamo cacciare, rinnovando la classe dirigente siciliana così come Salvini sta facendo a livello nazionale”. E prosegue nella sua disamina: “Il figlio di Genovese, una ex del Pd e una in lista con Lombardo non hanno nulla a che fare con noi. Noi pensiamo ai fatti, loro a fare i guazzabugli, come il penoso intervento di Milazzo, sicario di Miccichè, che all’Ars sfiducia Armao per puro ascarismo legato alle poltrone”. Candiani non risparmi nemmeno Musumeci: “La sua priorità è fare il presidente della Regione e dare delle risposte ai siciliani. Possibilmente con dei concreti elementi di discontinuità che non sempre riesce a dare, per colpa di chi lo circonda”. Non manca, infine, la classica stoccata a Miccichè, commissario regionale di Forza Italia: “Noi rispettiamo Forza Italia soprattutto per la sua storia passata, ma con questi personaggi non ci sediamo a nessun tavolo.”. La Lega al governo della Sicilia: “E’ uno dei progetti di Salvini. Ma entrando solo dal portone principale: le prossime Regionali”.