Nel deserto di Sicilia dove, oltre al lago di Pergusa, va spegnandosi pure la cultura, si è accesa una luce di speranza: il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha annunciato che il Comune si batterà, con ogni mezzo, per la riconferma di Marco Betta alla sovrintendenza del Teatro Massimo. Un modo chiaro e trasparente per fermare l’ordalia di una politica che si ostina a considerare anche i ruoli più prestigiosi come terra di conquista per le proprie clientele: ricordate la sovrintendenza dell’Orchestra Sinfonica assegnata senza pudore dal presidente della Regione a un pagnottista del suo cerchio magico? Certo, la riconferma di Betta, compositore di fama internazionale, dovrà essere concordata con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Ma la scelta di Lagalla ci dice che, per fortuna, non tutte le istituzioni sono perdute. Il Teatro Massimo si salverà.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Così Palermo difende il prestigio del Massimo
marco bettaroberto lagalla
-
Articoli Correlati
-
C’è aria di festa
nel retrobottegaProvate e tendere l’orecchio verso Palazzo d’Orleans. Capirete, dalla musica e dal fracasso, che nel…
-
Il dritto e il rovescio
di uno spot di SchifaniDopo la giravolta sull’autonomia differenziata e la capriola sulla riconferma di Marco Betta al vertice…
-
Trottolino Schifani
alla fiera di BettaTrottolino Schifani, che già ha fatto la sua bella giravolta sull’autonomia differenziata, ha voluto esibirsi…