La pretesa che Silvio Berlusconi sparisca o, in alternativa, si travesta da capo-claque del governo Meloni è quanto di più vano possa essere immaginato. Primo, perché non esiste forza umana capace di silenziare il Cav il quale oltretutto dispone di potenti megafoni (un tempo lo chiamavano Sua Emittenza). Inoltre, senza i voti berlusconiani la premier tornerebbe a casa, questione di numeri in Parlamento; dunque non è nella condizione di convocare Silvio a Palazzo Chigi per strapazzarlo come, a quanto si dice, Papa Francesco ha fatto con quella lingua lunga di Padre Georg. Né Meloni può sperare di tacitare Berlusconi lanciandogli noccioline tipo elefante allo zoo perché lui non vuole qualcosa in cambio; semplicemente sfoga la frustrazione di chi si sente usurpato del prestigio, del ruolo, dei pennacchi, della vanagloria, dei summit internazionali ed è roso dalla nostalgia del personaggio che fu: chiamiamola pure invidia. Continua su Huffington Post
Ugo Magri per l'Huffington Post
in Buttanissimi Extra
Così Berlusconi gioca con Meloni Ma è il crepuscolo di un leader
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