Si avvicina la fine dell’incubo per i 35 italiani a bordo della Diamond Princess, la nave “contagiata” dal Coronavirus e ferma da giorni a Yokohama, in Giappone. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato che un aereo andrà a recuperarli. Tra di loro anche cinque pozzallesi (tre membri dell’equipaggio e due passeggeri). La Diamond Princess è in quarantena dal 5 febbraio nel porto di Yokohama, vicino a Tokyo. Nelle ultime ore sono stati annunciati 70 nuovi contagi. E’ iniziativa invece l’evacuazione dei passeggeri statunitensi. “Sulla base dell’elevato numero di casi di COVID-19 identificati a bordo, il Dipartimento della sanità ha valutato che i passeggeri e i membri dell’equipaggio sono ad alto rischio d’esposizione”, ha detto l’ambasciata americana in una lettera ai passeggeri.
“Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone. Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Un periodo di osservazione in quarantena di 14 giorni sarà previsto al rientro in Italia anche per i 35 italiani attualmente a bordo della nave. La task force del ministero della Salute sta valutando, con le altre istituzioni interessate, la struttura più idonea ad accogliere i 35 connazionali: tra le candidate, la Cecchignola, già utilizzata per gli italiani rientrati da Wuhan, se i tempi tecnici del rientro lo permetteranno. “Il comunicato del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che annuncia la decisione di far partire un volo per riportare in Italia i 35 italiani bloccati nella nave Diamond Princess in Giappone è una decisione giusta e inevitabile – ha detto il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna – I nostri connazionali, fra cui cinque pozzallesi, ritorneranno presto in Italia e la comunità che io rappresento non vede l’ora di riabbracciarli”, aggiunge.