“La comunicazione dei deputati del Movimento 5 Stelle, in commissione Ambiente all’Ars, non è neanche una provocazione ma costituisce una rappresentazione plastica di ignoranza e malafede”. Lo afferma l’assessore regionale al Territorio e ambiente Toto Cordaro. “In realtà – prosegue – bisogna ricordare ai rappresentanti Pentastellati che l’inedificabilità relativa, da costoro evocata, non esiste: esiste solo ed esclusivamente, come categoria giuridica, il concetto di inedificabilità assoluta. L’articolo 18 del Ddl di riordino in materia edilizia, presentato in commissione Ambiente dal governo, recepisce plurime sentenze delle Sezioni riunite del Cga (una per tutte la 291 del 2010) e trasforma in norma la circolare 2 del 2014 dell’allora assessore di Crocetta Mariella Lo Bello. Qualora – spiega Cordaro – vi siano dei vincoli relativi è già possibile in Sicilia, in forza delle sentenze del Cga e della circolare di cui sopra, costruire previo parere positivo delle autorità che tutelano il vincolo, siano esse la Soprintendenza, il Genio civile o il Corpo forestale. Ancora oggi in Sicilia molte amministrazioni ci chiedono chiarezza attraverso una norma che recepisca quanto stabilito dalla Giurisprudenza di legittimità. Nessuna sanatoria potrà mai vedere la luce durante il governo Musumeci – conclude l’assessore Cordaro – si tratta soltanto di una norma che fa chiarezza in una situazione confusa in sede amministrativa, ma che forse è utile ai deputati del M5s per provare a pescare nel torbido”.
La controreplica M5S: Cordaro non ricorda bene
“Cordaro dice che nessuna sanatoria potrà vedere la luce col governo Musumeci? Bene, siamo felici, ma allora lui e tutto l’esecutivo regionale mettano subito la retromarcia e cassino l’articolo 18 del disegno di legge governativo sull’edilizia che, per quanto ne possano dire, è un condono a tutti gli effetti e quindi da cancellare, senza se e senza ma”. Il deputati 5stelle della Commisione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino, Valentina Palmeri, Stefania Campo e Nuccio Di Paola, rispondono così all’assessore regionale all’Ambiente. “La cosa assurda – sostiene Trizzino – è che Cordaro nega non solo il tentativo di sanatoria nelle zone a inedificabilità relativa, ma, da quanto apprendiamo dalle sue dichiarazioni, nega anche l’esistenza stessa della inedificabilità relativa, cosa che ci lascia a dir poco interdetti. Stupisce e non poco, infatti, che non ricordi l’istituto disciplinato dall’articolo 32 della Legge 47/1985. In ogni caso, qualora fosse stato colpito da amnesia, siamo pronti ad aiutarlo: l’inedificabilità è relativa in tutti quei casi in cui sia condizionata da un parere dell’autorità preposta alla tutela di un vincolo. Sia esso idrogeologico, archeologico, paesaggistico e così via”. “Quanto poi – prosegue Trizzino – alle presunte sentenze delle Sezioni riunite del CGA che Cordaro porta a sostegno delle sue tesi, viene quasi da sorridere, perché in verità l’atto a cui fa riferimento è un semplice parere del CGA (e non una sentenza, come afferma lui), che in quanto tale ha natura meramente amministrativa e non giurisdizionale. Dunque neanche una sentenza. Di contro invece, esistono fiumi di sentenze (vere, non pareri) che dicono l’opposto”.