Definito l’accordo tra Regione Siciliana e privati convenzionati per distribuire le risorse, a valere sul 2024, e contribuire a potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali per ridurre le liste d’attesa.
L’intesa è stata sottoscritta nel corso di un incontro presieduto dal dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica con i dirigenti dell’assessorato della Salute e le organizzazioni sindacali rappresentative del settore. L’accordo prevede una somma complessiva di 310 milioni di euro, da distribuire alle varie branche (dai laboratori di analisi alla fisiokinesiterapia, dalla cardiologia alla radiodiagnostica ed alle altre branche) e per provincia, con un aumento di ben 12 milioni di euro rispetto allo scorso anno. In aggiunta sono stati definiti i fabbisogni specifici di radioterapia (35 milioni) e nefrologia (102 milioni).
Durante l’incontro è stato anche stabilito un rigoroso cronoprogramma per la distribuzione delle risorse. Il decreto di ripartizione alla specialistica convenzionata ambulatoriale verrà adottato dall’assessorato entro il prossimo 20 maggio; mentre le contrattualizzazioni delle Asp con i singoli operatori economici dovranno avvenire entro il 19 giugno.
Meno ottimista il Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica ambulatoriale di Territorio), che riunisce sette sigle sindacali: “Aspettiamo il decreto per decidere quale atteggiamento formale scegliere – aveva detto il coordinatore, Salvatore Gibiino, a Live Sicilia -. Noi chiediamo 350 milioni di euro, necessari per fare bene il nostro lavoro e abbattere le liste d’attesa. La Regione è salita un po’ con la sua quota: 302 milioni, più otto per la cosiddetta prevenzione secondaria che mira a evitare le complicanze di una patologia. Sono fondi insufficienti che, lo posso anticipare, ci costringeranno a sospendere le prestazioni in convenzione dal giorno 20. E sarà un disagio grave per tutti”.
A seguito del comunicato diffuso da Piazza Ziino, ecco la nuova precisdazione dei sindacati: “Siamo costretti a smentire il comunicato stampa dell’Assessorato che dichiara che abbiamo raggiunto una intesa. Purtroppo abbiamo appreso da informazioni di vari redattori che questo verbale è stato loro mandato per confermare le tesi assessoriali. Dispiace apprendere che tutti hanno il verbale tranne coloro che lo hanno sottoscritto. E questo fa pensare. Pertanto non abbiamo potuto valutare se nel verbale sono inserite le dichiarazioni del Dr. Garbo (CIMEST) che, in presenza di 60 convocati, che chiamiamo a testimoni, ha dichiarato: “ci riserviamo di valutare i numeri in quanto non ci convincono, considerato che essi sono stati dati nel corso della riunione”. Ed ancora “riteniamo che l’Assessorato in questo verbale debba ribadire la nostra qualifica in presidi sanitari e che siamo una risorsa del sistema sanitario regionale”. Risposta del Dr. Iacolino “certamente”. Il verbale – continua la nota – è stato letto dal Dr. Iacolino in corso di un vociare insopportabile stante la non condivisione dei rappresentanti di diversi sindacati che non hanno accettato la media ponderale 2022-2023 (non ci è dato sapere se anche questo è staso verbalizzato). L’Assessore ha potestà legislativa e programmatoria pertanto ha ben evidenziato che le risorse messe a nostra disposizione sono 310 e nient’altro. Quindi aver firmato il verbale non vuol assolutamente dire che lo si condivide pienamente, ma lo si è costretti ad accettare solo per quello che, in atto, la Regione con la sua attività programmatoria mette a disposizione. Il Cimest col suo comunicato ha solamente fatto presente all’Assessorato che le risorse messe a disposizione sono assolutamente insufficienti”.