L’elezione del Capo dello Stato s’è rivelata – fra tante altre cose – una resa dei conti all’interno del Movimento 5 Stelle. La frattura, sempre più profonda, ha finito per allontanare ancora di più Conte e Di Maio, le due anime del M5s. Il capo politico e il Ministro degli Esteri hanno palesato una spaccatura sul nome di Elisabetta Belloni, tirato fuori dal primo e apprezzato anche dal secondo, che però non ha sopportato l’idea di “bruciarla”. In queste ore fioccano le accuse all’interno del gruppo. Ome racconta su Repubblica Matteo Pucciarelli, “c’è solo una cosa che al momento mette d’accordo le due tribù del M5S, i “contiani” e i “dimaiani”: stavolta bisogna andare fino in fondo, perché così è impossibile andare avanti. Tra i due, alla fine, ne rimarrà solo uno. Giuseppe Conte si sente tradito e per Luigi Di Maio vorrebbe una sorta di processo pubblico, non solo davanti ai parlamentari, ma di fronte a tutti gli iscritti. Il ministro ed ex capo politico invece non ha alcuna intenzione di scusarsi di qualcosa e anzi, tesse la tela in quelle che prima erano le “sue” truppe, gente da lui messa in lista nel 2018, nella convinzione che sia possibile scalzare l’attuale presidente o comunque relegarlo in un angolo”.