“I dati non possono compromettere il nuovo corso”, dice Giuseppe Conte mettendo le mani avanti. È la prima tornata elettorale sotto la sua guida, per il Movimento 5 stelle è un bagno di sangue. A Milano è un testa a testa con il movimento dell’ex Gianluigi Paragone, ma non per il ballottaggio, per un terzo posto su percentuali vicine al 3%. A Torino, dopo cinque anni di governo, si incassa un misero 8%, a Roma Virginia Raggi rimane fuori dal secondo turno e si contende voto a voto il terzo posto con Carlo Calenda. “Abbiamo vinto a Napoli”, provano a dire i 5 stelle esultando per Gaetano Manfredi che la spunta al primo turno, ma con l’obiettivo che si erano posti, diventare la prima lista in città, che probabilmente sfumerà alla fine dello spoglio, che li vede crollare dal quasi 40% delle politiche a poco più del 10%. Ma è tutto quel che rimane, e così Giuseppe Conte va a Napoli per avere per i posteri almeno una foto che lo ritrae festante. A stretto giro lo seguono anche Luigi Di Maio e Roberto Fico. Continua sull’Huffington Post
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Conte, umiliato, si rifugia a Napoli La Raggi invece si smarca dal Pd
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