È la più classica delle storie all’italiana, la terribile tragedia da un lato, la farsesca battaglia per lavarsene politicamente le mani e incolpare l’avversario dall’altro. A Casamicciola si scava ancora nel fango per cercare i dieci dispersi travolti dalla valanga, i partiti si puntano il dito contro o sperano che le pregresse responsabilità finiscano con un colpo di scopa sotto il tappeto. Infuoca la polemica su Giuseppe Conte, sua l’ultima procedura di condono nel 2018, che per sveltire l’attribuzione dei fondi diede un binario preferenziale a tutte le richieste di sanatoria sull’isola (27mila su un totale di 62mila abitanti), concedendo che venissero valutate dalle maglie più larghe della legge del 1985, includendo tanti degli immobili che ne rimasero esclusi da una seconda formulazione varata da Silvio Berlusconi nel 2003. Continua sull’Huffington Post