E tutti i nodi vennero al pettine sulla prescrizione. E’ guerra fredda fra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. La riforma voluta dal Ministro Alfonso Bonafede, e già in vigore dal primo gennaio, non piace a quelli di Italia Viva, che dopo aver minacciato una mozione di sfiducia nei confronti del Guardasigilli, ieri hanno votato assieme al centrodestra il lodo Annibali, per rinviare di un anno il ‘fine processo mai’. Il lodo non è passato, ma all’interno della maggioranza volano le sedie.
“Bonafede è un ministro – ha detto il premier – che si è intestato una riforma della prescrizione che a non tutti piace ed è già in vigore: si può non condividere ma è per questo che ci si siede attorno a un tavolo e si lavora insieme. Il ministro Bonafede si è reso disponibile a superare quella norma, siamo arrivati al lodo Conte, poi a una mediazione ancora più avanzata”. “Non c’è nemmeno più la norma Bonafede – ha proseguito il premier – quindi lo si insulta per cosa? Lo si sfiducia per cosa? Perché da giovane trascorreva qualche nottata in discoteca a fare il dj? Io l’ho conosciuto per aver fatto un dottorato di ricerca all’università di Pisa”.
“Son tutte cose che da un partito di opposizione che volesse fare una opposizione aggressiva e maleducata si possono anche accettare – ha aggiunto Conte – ma chiedo agli italiani: da un partito di maggioranza si possono accettare? I ricatti non sono accettati da nessuno. Italia Viva un giorno sì e l’altro pure dichiara che vuole produrre un atto di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, e vota costantemente con le opposizione in questi giorni”. “A parte che alcune di queste iniziative sono illogiche, io sfido gli italiani a comprendere come può un compagno di viaggio minacciare la sfiducia di un ministro che non è solo il capo delegazione della principale forza di maggioranza relativa, ma è anche il ministro che abbiamo lodato tutti per la riforma del processo civile”. Una difesa a oltranza, che va al di là delle lenti del diritto.
Renzi si era espresso in mattinata, chiarendo che le due ministre Bellanova e Bonetti non avrebbero partecipato al Consiglio dei Ministri di questa sera. Rincarando le dosi su Bonafede: “Quanto a Bonafede, che ci accusa di molestarlo (ma l’ex dj avrà mai letto il codice penale? Lo sa che la molestia è un reato?), noi auguriamo al Ministro buon lavoro. Gli diamo due mesi di tempo. Se le cose cambiano, bene. Altrimenti ci vediamo in Senato”.