“Il Sud deve diventare sinonimo d’eccellenza”. Lo ha detto ieri Giuseppe Conte a Gioia Tauro, dove assieme ai Ministri per il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, e dell’Istruzione, Lucia Azzolina – entrambi siciliani – ha presentato un grosso piano d’investimenti per il Meridione. “Mai più rassegnazione, mai più disagio, mai più causa persa. Non vogliamo più narrazioni tossiche per il Sud, le vogliamo esiliare e mandare via” ha detto il premier. “Ho chiesto la fiducia anche sulla base di un impegno solenne rivolto a tutti gli italiani, di rilanciare il Sud, di abbattere le barriere che dividono il Paese, ridurre gli squilibri, arginare lo spopolamento, fermare le esportazioni delle migliori eccellenze, i giovani”. Il Piano prevede investimenti, infrastrutture e nuove opportunità per i giovani. E, nel complessivo, una spesa da 123 miliardi di euro da qui ai prossimi dieci anni. Nel periodo 2020-22 è previsto un impatto da 21 miliardi, con un balzo del 65% rispetto al triennio 2016-18. Conte rassicura sul buon esito dell’operazione: “Noi le risorse le abbiamo – dice Conte -. Quello che ci è mancato fino ad ora è la capacità di spenderle bene”. Uno dei passaggi fondamentali, annunciati nei mesi scorsi dal ministro Provenzano, è il rispetto della clausola del 34% degli investimenti nel Mezzogiorno, a lungo disattesa (“Sarà un vincolo per chi verrà dopo di noi” ha detto Conte), passando per il recupero della capacità di spesa della politica nazionale di coesione (Fsc) e al miglioramento dell’attuazione della programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento europei (Sie).