Alla presentazione del libro ‘I fratelli Graviano’ di Salvo Palazzolo, è intervenuto Luigi Patronaggio, procuratore di Agrigento, da poco nominato procuratore di Cagliari. Che ha riportato in auge il peso della ‘questione morale’ in politica. “Mi indigna – ha detto Patronaggio – che persone condannate per mafia, per partecipazione esterna, per favoreggiamento aggravato, continuino a far politica e pretendano, ad esempio, di stabilire chi deve fare il sindaco a Palermo. Mi indigna moltissimo perché vuol dire che le nostre sentenze non valgono niente”. Evidente il doppio di riferimento di Patronaggio: all’ex senatore Marcello Dell’Utri, condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, che negli ultimi giorni ha preso parte a un pranzo con Musumeci e ha messo becco nelle questioni isolane interne a Forza Italia. Ma anche a Totò Cuffaro, neo segretario regionale della DC Nuova, condannato a sette anni per favoreggiamento alla mafia e rivelazione di segreto istruttorio, tornato libero alla fine del 2015. Entrambi, sia Dell’Utri che Cuffaro, sono interdetti dai pubblici uffici. Entrambi, però, sono validi interlocutori (soprattutto) di Musumeci in vista della sua riproposizione alle Regionali.