Vai su per la scalinata del Teatro Massimo, attraversi il foyer, ti immergi nella magnificenza della sala, tra i palchi e la platea, e ti chiedi: chi amministrerà questo grande patrimonio di arte e cultura? Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ripropone al vertice Marco Betta, musicista di respiro internazionale, ma sa che, nella scelta, avrà voce in capitolo anche Palazzo d’Orleans. Dove il Grande Lottizzatore, Renato Schifani, non vola mai alto: dal suo retrobottega viene fuori sempre il nome di Andrea Peria, il pagnottista che ha già combinato un pastrocchio, al Politeama, con la sovrintendenza dell’Orchestra Sinfonica. Per fortuna, alla fine deciderà il nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, altra pasta rispetto al goffo Sangiuliano che già pensava di piazzare a Palermo una sua consulente, Beatrice Venezi. La partita si riapre, vinca il migliore.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Con Giuli si riapre la partita del Massimo
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