Lillo Speziale, di Gela come Crocetta, ha detto basta. E si è dimesso, dopo tre anni sulle montagne russe, da tesoriere del Pd siciliano. Lo stesso che non riesce a mantenersi più una sede a Palermo e dintorni e che sembra aver perso, oltre al contatto con gli elettori, anche il senso della comunità. I deputati, a parte casi eccezionali, non contribuiscono alla vita del partito: “I parlamentari nazionali e regionali non sentono il Pd come una comunità – dice Speziale a Live Sicilia – Il problema che mi ha fatto assumere questa decisione non è la necessità di tagliare i costi ma che i parlamentari non versano”. Nessuno? “Solo qualcuno dei regionali versa – risponde Speziale -. Qui c’è un problema di concezione del partito. Ai miei tempi si versava anche il 30 per cento, e lo si faceva tutti. Io non mi dimetto per un problema finanziario ma per un problema politico. La mia speranza è che il dibattito congressuale rimetta in discussione il rapporto tra eletti e partito”. Nessuno, al Pd, vuole contribuire a una causa persa. Battute a parte, la questione dei versamenti era esplosa a livello nazionale, quando l’ex presidente del Senato Pietro Grasso venne accusato, durante la sua permanenza “dem”, di non aver versato un centesimo al Nazareno. Fine della storia? Manco per sogno. All’attuale leader di LeU è arrivato un decreto d’ingiunzione da parte del giudice: ripassi alla cassa con 83mila euro.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Compagni, non c’è più una lira
lillo spezialepartito democratico
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