Parte da oggi la vendita dei biglietti di Aeroitalia, che dal 15 maggio sostituirà Ryanair su alcune tratte con partenza da Comiso. E’ la soluzione last minute individuata dalla Regione per non lasciare a piedi il territorio ibleo e l’aeroporto ‘Pio La Torre’ dopo l’incredibile voltafaccia della compagnia irlandese, che ha stracciato i contratti sottoscritti con la Sac, la società che gestisce lo scalo, e cancellato unilateralmente la programmazione per la summer 2023.
Le tratte aeree saranno Comiso-Bergamo, Comiso-Roma Fiumicino e Comiso-Forlì. Aeroitalia, per altro, è l’arma usata da Schifani per ovviare al caro voli imposto da Ita e Ryanair. Lo scorso 15 febbraio, infatti, il governatore aveva presentato il cosiddetto terzo vettore, che offrirà collegamenti anche sugli altri scali dell’Isola: sono già partite la Catania-Milano (Bergamo)-Catania e la Catania-Forlì-Catania; seguiranno la Palermo-Roma-Palermo (dal primo giugno); la Catania-Roma-Catania (dal primo ottobre); la Trapani-Forlì (dal 15 giugno); la Lampedusa-Bergamo (dal 3 giugno). In particolare, per i collegamenti con Roma sono previsti 6 voli giornalieri (3 da Palermo e 3 da Catania) all’andata e altrettanti al ritorno, dal lunedì alla domenica.
A Comiso, nel frattempo, si è tenuto un sit-in di protesta organizzato dal Partito Democratico: “Quello che sta succedendo è grave e insensato rispetto anche a quanto accade in altre realtà: sembrerebbe una scelta deliberata per danneggiare questo territorio”. Così l’on. Nello Dipasquale, durante il sit-in organizzato dalla federazione provinciale PD Ragusa presso lo scalo ibleo per protestare contro la scelta di Ryanair di sospendere le rotte da e per Comiso. “Le rotte previste da Ryanair su Comiso per la stagione estiva erano in totale sette – spiega Dipasquale – mentre altrove la situazione è completamente diversa: a Trapani, un altro aeroporto minore, le rotte della compagnia irlandese sono 24. Dopo la sospensione dei voli la presidenza della Regione Siciliana informato che a subentrare a Ryanair su Comiso, dal 15 maggio, sarà AeroItalia con le tratte per Forlì, Bergamo e Fiumicino… È del tutto evidente che questa non può essere considerata in alcun modo una soluzione, considerando, poi, che la tratta AeroItalia per Forlì era già presente prima della rottura tra SAC e Ryanair”.
“La verità è una e una sola – continua l’esponente dem – gli aeroporti minori di Sicilia hanno bisogno di un piano strategico regionale complessivo, una strategia unica e, come accade in tutti gli aeroporti minori del Paese, la Regione deve stanziare dei fondi specifici per avviare un confronto con le compagnie aeree e stabilire le rotte per ogni scalo in modo preciso e costante. In altre regioni d’Italia spendono ogni anno decine di milioni di euro per sostenere gli aeroporti minori e, frequentemente, solo per Ryanair”. “Servono soluzioni, servono subito – conclude Dipasquale – e se non dovessero arrivare il Partito Democratico è pronto a spostare la protesta all’Aeroporto di Catania”.