All’aeroporto Pio La Torre di Comiso sono già finiti (dopo appena 8 mesi) i vantaggi della continuità territoriale. Dopo il terzo bando dell’Enac andato deserto, il 15 ottobre sarà l’ultimo giorno in cui verranno attivate le rotte a tariffa agevolata per Roma e Milano che consentono ai residenti di viaggiare a tariffe calmierate. Il servizio è stato garantito da Alitalia, che erò a partire dal 15 ottobre sospende i collegamenti su tutto il territorio nazionale per fare spazio a Ita.
L’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, analizza le possibili cause: “Abbiamo lavorato nei mesi scorsi – spiega – prendendo parte ai tavoli con Ministero dei Trasporti, Enac e Soaco, per scongiurare l’interruzione della continuità territoriale da Comiso. Erano stati invitati a partecipare alla procedura tutti i principali vettori dell’Italia meridionale ma, probabilmente anche per la crisi della mobilità dovuta alla pandemia, il mercato fatica a venire incontro all’opportunità offerta da questo bando di soli sette mesi di durata. Confidiamo in una accelerazione sul nuovo bando che, del resto, potrà coincidere con la definitiva ripresa del trasporto aereo”.
Sulla vicenda interviene anche Rosario Dibennardo, amministratore delegato di Soaco, la società di gestione dello scalo etneo: “Non abbiamo ancora notizie ufficiali, ma sappiamo già in via informale che la gara è andata deserta. Per Milano non ci saranno problemi: cesserà il volo Alitalia, ma resteranno operativi i voli di Ryanair per Milano Malpensa, 5 volte la settimana e per Bergamo Orio al Serio, tre volte la settimana. Le rotte per Roma Fiumicino, invece, saranno interrotte, ma noi cercheremo delle soluzioni”.
Nel frattempo, Enac indirà il nuovo bando per completare il servizio di continuità territoriale: i fondi dello Stato (con un co-finanziamento della Regione) erano stati stanziati per tre anni ed erano previsti due voli andata/ritorno per Roma ed un volo giornaliero andata/ritorno per Milano. I voli, dopo alcuni rinvii dovuti alla pandemia, sono stati avviati il 18 dicembre scorso, ma con un numero di rotazioni ridotte, che ha consentito un risparmio di somme che ora potranno essere ulteriormente utilizzate. Nel frattempo chi dovrà imbarcarsi per la Capitale dovrà ripiegare su Catania. A un’ora e mezza d’auto.