Come rinascono gli aeroporti

Il "Pio la Torre" di Comiso, assieme a Birgi, è fra gli scali in difficoltà. La continuità territoriale non ha mai ingranato

I Millennials, cioè i nati fra il 1981 e il 1996, scelgono la Sicilia come meta prediletta per le loro vacanze. L’ha svelato una ricerca di Tramundi, il tour operator digitale italiano che organizza viaggi full immersion in tutte le destinazioni del mondo. Ma questa è solo una conferma di un trend che vede l’Isola come una delle mete più richieste. Qualche giorno fa, sulle colonne di Repubblica, si metteva in risalto l’approccio wild dei viaggiatori che, a causa della pandemia, hanno dovuto cambiare le proprie abitudini, preferendo località più ‘selvagge’, a contatto con la natura, piuttosto che i luoghi della movida, spesso affollati. Il turismo dei vulcani, dall’Etna a Stromboli, sta conoscendo un periodo di forte espansione. Ma anche le isole minori, da Pantelleria a Lampedusa, comprese le Egadi e le Eolie, stanno vivendo un momento di grazia. Con o senza Green Pass. Le prenotazioni, al netto di qualche disdetta, sono state confermate per tutto il mese d’agosto e trovare alloggio, in albergo o nelle case vacanze, è pressoché impossibile. Una bella boccata d’ossigeno per gli operatori del settore, che assistono con sollievo alla ripresa (fortissima) del traffico aereo.

Gli aeroporti di Palermo e Catania, notoriamente fra i più trafficati del Mezzogiorno, sono tornati in vetta alle classifiche e fanno segnare, nel mese di luglio, un importante aumento del traffico passeggeri. Secondo il report dell’ufficio statistiche di Gesap, la società di gestione dello scalo Falcone-Borsellino di Palermo, i voli sono stati 5.126 (contro i 5.506 di luglio 2019: -6,9%), mentre i passeggeri 665.463 (rispetto ai 775.265: -14%). Numeri che mostrano una netta ripresa dell’operatività, con livelli di traffico di poco inferiori allo stesso periodo del 2019, l’anno in cui è stato toccato lo storico risultato di 7 milioni di passeggeri (e l’ultimo anno, finora, a non aver risentito dell’effetto Covid). Il load factor (il coefficiente di riempimento), in media ha segnato 130 passeggeri a volo, con punte di 140/146 nell’ultima settimana di luglio. Un trend confermato nell’ultimo fine settimana del mese (venerdì/domenica): dal 30 luglio al 1° agosto sono transitati 81.301 passeggeri (punta massima 27.777 in un giorno), mentre i voli sono stati 585 (punta massima 206 in un giorno). Ad agosto, secondo le stime, sono previsti oltre 700 mila viaggiatori in transito.

Le stime di traffico confermano comunque un trend di crescita costante anche per la stagione invernale, che porterà a un risultato di oltre 4 milioni di passeggeri in totale (con 3 milioni concentrati nell’ultimo semestre). Altra nota positiva è la crescita del traffico internazionale, che a luglio tocca il 26 per cento di passeggeri sul totale (giugno si era chiuso con il 15 per cento ed a maggio si era registrato il 7 per cento). Da Punta Raisi quest’estate sono state garantite 91 destinazioni, 64 rotte internazionali (la Francia, da sola, ne conta una dozzina), 27 domestiche e il ritorno, fra le altre, di Rotterdam e Siviglia. Per la prima volta, inoltre, si può volare da Palermo verso Forlì, Cuneo, Perugia e Alghero. E in autunno verrà aperta la prima rotta “diretta” per il Portogallo: Lisbona.

L’altro grande scalo siciliano è il Vincenzo Bellini di Catania, dove nei mesi di giugno e di luglio appena trascorsi, si è assistito a un progressivo aumento dei passeggeri sia in arrivo che in partenza. Un trend che dovrebbe continuare per tutto agosto e settembre. In attesa, fra l’altro, che si sblocchi la seconda parte di See Sicily, il bando della Regione (appositamente inserito nella Finanziaria di guerra del 2020) che prevede prezzi aerei calmierati da parte delle compagnie aeree aderenti (ci sono in palio 15 milioni, ma probabilmente serviranno per la destagionalizzazione). Rispetto al 2020, i dati di Fontanarossa appaiono più che lusinghieri: a luglio 2021, infatti, i passeggeri sono stati 842.000 contro i 403.490 dell’anno precedente, con un incremento percentuale del 108,68 (la perdita rispetto al 2019, invece, si attesta sul 24,4%). Ad agosto 2021, l’incremento è ancora maggiore: nel mese appena iniziato sono previsti infatti 950.000 passeggeri rispetto ai 1.127.529 del 2019 (-15,74%). Nel mese di settembre, se le previsioni dovessero essere confermate, i passeggeri in transito saranno 820.000 contro 1.052.962 del 2019 (-22,12%).

L’aumento progressivo del numero di passeggeri, che da un lato segna la vivacità del comparto aereo, ma che dall’altro ha imposto alcuni accorgimenti per garantire il rispetto delle regole dettate dai governi nazionale e regionale per contenere la pandemia, ha spinto la Società di gestione dell’Aeroporto di Catania (Sac) a mettere in campo alcune azioni per agevolare l’utenza, andando incontro alle esigenze dei viaggiatori pur nel rispetto delle prescrizioni. E’ stato ripristinato, ad esempio, il traffico veicolare sulla rampa Partenze (riservata esclusivamente alle auto private). Mentre la mezz’ora gratuita di sosta varrà per tutti i parcheggi dello scalo. Infine, dal 19 luglio è stato avviato nuovamente lo screening dei passeggeri in arrivo, come disposto dal presidente della Regione, Nello Musumeci. Sac ha messo a disposizione delle autorità sanitarie l’area per effettuare i tamponi, allestita all’interno del Terminal B, i cui spazi sono stati riadattati per consentire di ottemperare a quanto disposto dal Governo Regionale. Stessa cosa a Palermo. L’obiettivo è controllare le frontiere, evitando la diffusione del contagio sul nascere. I positivi vengono presi in carico dalle Usca territoriali.

I due aeroporti maggiori, Palermo e Catania, fra l’altro hanno già cominciato a beneficiare dell’introduzione delle tariffe sociali. Per alcune categorie di viaggiatori – studenti e lavoratori fuori sede, malati siciliani che vanno a curarsi fuori dalla Sicilia, disabili gravi e gravissimi – è previsto uno sconto del 30%. Siciliavola è un progetto sostenuto dal Ministero per le Infrastrutture: la somma a disposizione è di 75 milioni per due anni. Ma il percorso non si è ancora concluso: “Abbiamo ridotto la platea per dare una mano di aiuto a chi davvero ne ha bisogno. L’obiettivo è quello di far abbassare i prezzi anche alle altre compagnie – ha detto il sottosegretario al Mims, Giancarlo Cancelleri – Aggrediamo il caro voli, ma abbiamo bisogno delle compagnie aeree, al momento hanno aderito Alitalia, dal 15 agosto Blueair e da settembre Volotea e Easyjet, per le quali definiremo una data. Altre compagnie stanno guardando a questa sperimentazione e contiamo di reclutarle in questa operazione”. Da agosto, inoltre, gli scali minori di Trapani e Comiso possono beneficiare della continuità territoriale. I residenti in Sicilia potranno volare verso destinazioni già definite a prezzi calmierati. Da settembre tutte le rotte previste – ad esempio, per il Pio La Torre, sono Roma e Milano – dovrebbero entrare a pieno regime. In quest’ultimo caso sarà possibile volare due volte al giorno per Fiumicino, e una volta per Linate.

Comiso, che per decreto ministeriale era stato chiuso, sigillato, nei mesi della pandemia, sta provando a rinascere a nuova vita. Uscendo dal cono d’ombra di Catania (la Sac, fra l’altro, è proprietaria di un pezzo della So.a.co, la società che gestisce lo scalo ibleo). E’ vero: la mission è decongestionare Fontanarossa. Ma anche andare oltre. In effetti la sveglia è suonata grazie alla nuova governance. Dal 1° agosto è possibile raggiungere con Ryanair altre due destinazioni: Bologna e Bergamo. Si aggiungono ai tre voli a settimana per Bruxelles, ma anche a Pisa, Francoforte, Malpensa. C’è anche un volo domenicale per Forlì, oltre ai voli charter che d’estate permettono un flusso di turisti verso il Club Med di Kamarina, il secondo più grande d’Europa. Transavia mantiene la linea attiva con Parigi-Orly. Di Roma e Milano, invece, si occupa Alitalia.

Ma quella 2021 è l’estate che segna la ripartenza di Trapani-Birgi. Lo scalo, che aveva raggiunto due milioni di passeggeri, ma era precipitato dopo l’addio di Ryanair, quest’estate offre 33 rotte. Undici con la compagnia irlandese, che ha avuto un ritorno di fiamma; 6 con la italo-spagnola Albastar Airline (tra cui Brindisi, Napoli e Parma in continuità territoriale); poi c’è la bulgara Taranjet che garantisce prezzi fissi su Perugia, Trieste e Ancona; ma ci sono anche tre collegamenti diretti con la Grecia (isola di Santorini compresa) tramite Lumiwings. Qualche giorno fa, grazie all’abbattimento dell’addizionale comunale, il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, ha annunciato l’apertura di due nuove tratte – sempre con Ryanair – verso Londra e Bruxelles. Saranno attive nel prossimo inverno. Vero è che Airgest costa ogni anno fior di soldini e ricapitalizzazioni alla Regione, che è praticamente l’unico socio della società (al 99,95%). Ma è vero pure che il presidente Musumeci si bea di questa condizione. Qualche settimana fa ha postato su Facebook il piazzale del Vincenzo Florio colmo di boeing: “Dalla agonia del 2018 (quando ci siamo insediati) alla piena vitalità di oggi. Un impegno del governo regionale portato avanti, assieme al Parlamento, con nuove risorse finanziarie e con la scelta di una governance gestionale efficiente. Avanti così, per restituire alla provincia Trapanese il diritto alla crescita, non solo turistica”. La politica a volte sa scrutare le priorità, e persino risolvere i problemi.

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