Si gira a piazza Pretoria, a Palermo. Sono cominciate ieri mattina le riprese di “Inchiostro come piombo”, la serie tv in dieci puntate scritta da Claudio Fava, Ezio Abbate e Riccardo Degni, per la regia di Piero Messina. E’ la storia del giornale “L’Ora”, che racconta gli anni dal 1954 al 1958, dall’insediamento del direttore Vittorio Nisticò, intrepretato da Claudio Santamaria, fino all’attentato che distrusse la sede del giornale palermitano, ad opera del boss di Cosa Nostra Luciano Liggio. Santamaria si è presentato sul set in abiti vintage: cappotto lungo e cappello di feltro. Palazzo Bonocore è diventata per qualche ora, e continuerà ad esserlo nei prossimi giorni, una caserma dei carabinieri, mentre la chiesa di Santa Caterina è diventata l’ingresso del Municipio.
La fiction andrà in onda sui canali Mediaset nel 2020 e qualche mese fa è stato lo stesso Claudio Fava a presentare la sua creatura ai microfoni di Buttanissima: “La forza civile e professionale di un direttore come Nisticò e la passione e il rigore professionale del suo equipaggio, hanno reso quella de L’Ora una storia inimitabile. Per uno come me, che è stato giornalista in Sicilia negli anni successivi, era la redazione che tutti sognavano di frequentare”. Quello della serie tv, ha spiegato Fava è’ un progetto antico, un’idea coltivata nel corso di diversi anni. Si è costruita una proposta produttiva di assoluta eccellenza che vede, assieme a Indiana Production e a Mediaset, due case straniere in Francia e in Germania che hanno acquistato i diritti sulla carta, cioè soltanto per la qualità dell’idea. Chiunque vedrà questa serie, se ha voglia di fare il giornalista, dirà “io voglio diventare come questi”. Altro che ridicolizzare. C’è un’epica umana, civile, morale e professionale che io considero eccezionale”.