Clara è il trofeo di caccia che nessun bracconiere vile potrà mai esibire. Perché dopo averlo raso al suolo, 10 km a nord-ovest da Mazara del Vallo, non ha neanche provveduto a rimuoverne la carcassa. Si chiamava così il giovane avvoltoio della specie “capovaccaio” – in via d’estinzione, in Italia se ne contano appena dieci coppie – che, liberato a Matera il 3 settembre, sarebbe dovuto arrivare in Africa dopo un lungo volo.
Ma qualcosa è andato storto, proprio sul lembo estremo della Sicilia occidentale. Un delinquente ha sparato per svago e l’ha abbattuto. La morte è sopraggiunta lentamente. Le ricerche sono durate un paio di giorni, poi i volontari del Cerm (Centro Rapaci Minacciati) hanno recuperato il volatile senza vita, e bucato da sette pallini di piombo, grazie al dispositivo Gps di cui era equipaggiato. Clara, che non potrà nemmeno far ritorno a casa e accoppiarsi per contribuire alla perpetuazione del “capovaccaio”, è un’occasione persa. Un esperimento andato male, uno di quelli per cui l’Unione Europea tira fuori i soldini con l’obiettivo della conservazione della specie.
“I pallini che hanno centrato il corpo di Clara hanno vanificato i tanti sforzi profusi per la sua nascita in cattività e per l’organizzazione del suo rilascio – ha scritto l’associazione Cerm in una nota -: c’è chi lavora con passione per assicurare un futuro a specie che stanno scomparendo per molte cause antropiche e c’è chi ancora, nel 2018, non riesce a dare un senso alla sua esistenza se non sparacchiando qua e là ed è così idiota e criminale da ammazzare un rapace protetto e in via di estinzione”.
Anche il presidente della Federcaccia siciliana, Giuseppe La Russa, ha chiesto agli associati di fornire il nome di questo delinquente-bracconiere, qualora abbiano visto o sentito qualcosa. Squarciando un muro d’omertà che non rende giustizia a chi rispetta le regole. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha chiesto di dare un segnale perché “la Sicilia occidentale – parola del Cerm – rappresenta per i rapaci migratori e per l’avifauna in genere una sorta di gigantesco “buco nero” nel quale vengono inghiottiti ogni anno innumerevoli uccelli a causa di un bracconaggio intenso e diffuso”. Anche Lipu e Wwf hanno chiesto l’interruzione della caccia al governatore Musumeci.
Clara non c’è più. Il viaggio sarà completato dalla sorella Bianca, che – come lei – era nata il 25 maggio alle porte di Viareggio prima di essere trasferita al parco naturale della Murgia materana e spiccare il volo verso l’Africa, da cui avrebbero fatto ritorno, insieme, la prossima primavera. Ma il film ha cambiato copione: si è introdotto un bracconiere che adesso è ricercato dai carabinieri.