La storia della Cassa integrazione in deroga, qua in Sicilia, sta assumendo i contorni di una barzelletta. Mentre la Regione, con il capo del dipartimento al Lavoro, fa il possibile per accelerare l’invio delle domande all’Inps (ma si scontra con una piattaforma poco flessibile), l’ultima trovata è dei sindacati. Nel corso di un incontro con Giovanni Vindigni, braccio destro dell’assessore Scavone, hanno chiesto infatti un bonus di dieci euro per ogni pratica istruita dai dipendenti. Vindigni ha allargato le braccia: “Certo è strano chiedere un bonus quando ci sono 130 mila siciliani che attendono senza soldi”.
E in effetti i numeri restano drammatici: a ieri, la Regione ha decretato all’Inps 4.526 domande, di cui 3.892 risultano autorizzate. Ma le somme sono state liquidate soltanto per 529 imprese, per un totale di 1.254 lavoratori. L’accordo coi sindacati, come comunicato festosamente da Siad-Cisal, prevede un potenziamento della task force: Grazie all’ipotesi di accordo raggiunta oggi tra le organizzazioni sindacali e il Dipartimento Lavoro della Regione Siciliana, la task-force per la trattazione delle 30 mila domande di Cassa integrazione in deroga sarà potenziata con almeno altre 100 unità, rendendo più veloci le procedure e quindi i pagamenti degli ammortizzatori sociali – ha detto il portavoce Angelo Lo Curto – Le accuse piovute sui dipendenti regionali sono ingiuste e distolgono l’attenzione dai veri problemi dell’Amministrazione, legati a strumentazioni non al passo coi tempi che vanno ammodernate”. Intanto, come ha confermato l’assessore Scavone in un’intervista a Live Sicilia, alcuni lavoratori sono rientrati dallo smart working, ed è stata avviata un’indagine interna per capire “se ci fossero delle negligenze o delle responsabilità da parte della struttura tecnica o del dipartimento”.
“L’accordo raggiunto ieri, che ha ottenuto anche il plauso dell’assessore alla Funzione pubblica Bernardette Grasso, è interamente basato sul nuovo contratto collettivo di lavoro regionale, dove sono previsti istituti e fondi proprio per particolari attività straordinarie. Oltre al fatto che, per risolvere i problemi di disorganizzazione, sono stati coinvolti per lo più dipendenti che svolgono mansioni superiori. Vindigni, arrivato da poco al ruolo di dirigente generale avrebbe dovuto riconoscere la propositività dei sindacati e dovrebbe ora ripensare la sua posizione”. Lo dicono il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Paolo Montera, e il segretario regionale con delega ai dipendenti regionali, Fabrizio Lercara.
Nel frattempo qualcosa si muove anche a Roma. La ministra Fabiola Dadone, spiega di aver attivato “l’Ispettorato del dipartimento Funzione Pubblica per avere chiarimenti in merito alla richiesta di ulteriori bonus retributivi, da parte dei sindacati dei dipendenti della regione siciliana, per lo sblocco delle pratiche sulla cassa integrazione in deroga”. “La Pubblica amministrazione in queste settimane, come ho più volte detto, deve essere motore della ripartenza del Paese. E non può permettersi di avanzare col freno a mano tirato” ha concluso la ministra.