Il Giro di Sicilia per quest’anno è andato. La seconda edizione della mini corsa a tappe organizzata da Rcs Sport (il gruppo di Urbano Cairo) e pagata profumatamente dalla Regione Siciliana, si sarebbe dovuta tenere dall’1 al 4 aprile, ma è saltata a causa dell’emergenza Coronavirus. L’evento sportivo rientrava in un pacchetto per cui la Regione ha sborsato poco meno di 11 milioni, in cui è compreso pure l’arrivo in Sicilia del Giro d’Italia. Ma la prossima edizione della corsa rosa, che sarebbe transitata nell’Isola a giugno, per tre tappe, è stata anch’essa rinviata a data da destinarsi.
Per gli sportivi siciliani la beffa è doppia. Ma per non buttare via un investimento corposo, ecco la proposta che non t’aspetti. Porta la firma di Nuccio Di Paola, attento parlamentare grillino: “La Regione siciliana – ricorda Di Paola – nel 2019 aveva stipulato un accordo pluriennale e milionario (per complessivi 10,8 milioni di euro) con la società Rcs Sport Spa, per l’organizzazione, nel periodo 2019-2021, del Giro di Sicilia e di alcune tappe del Giro d’Italia. Alla base della decisione uno studio realizzato dall’Università di Catania. La competizione del Giro di Sicilia 2020, costata ai siciliani 1,2 milioni di euro, oltre all’Iva, e che doveva svolgersi proprio nei giorni scorsi, è stata annullata e sembra difficile che la si possa riproporre. A tale cifra si aggiunge la spesa di 1 milione di euro per l’organizzazione di tappe del Giro d’Italia, competizione al momento rinviata e comunque a forte rischio. Ci sono quindi in sospeso più di 2,2 mln € che potrebbero essere recuperati dalla Regione”.
“Noi del M5S – prosegue il deputato – avevamo avanzato dei dubbi in merito alle ricadute economiche legate al Giro di Sicilia e alla onerosità della spesa complessiva, vista anche la fragilità delle casse siciliane. Oggi quell’investimento torna di attualità vista l’urgente necessità di reperire risorse per l’emergenza. L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina – chiede Di Paola – potrebbe valutare la possibilità di recuperare le somme impegnate con Rcs e destinarle sempre al settore del turismo siciliano, così fortemente provato dall’emergenza covid19, visto anche il rinvio dell’apertura della stagione balneare. Un settore come quello turistico, per la Sicilia, riveste un’importanza strategica e la sua compromissione avrà delle ricadute profonde su famiglie, imprenditori e operatori che meritano tutto il nostro supporto. Operiamo subito in questa direzione, per non lasciare sole tali categorie”. Un’ottima idea che la Regione, ora che c’è da racimolare un po’ di soldi per non fare affondare famiglie e imprese, ha il dovere di considerare.