Per carità, il ponte di Genova sarebbe crollato anche se alle elezioni del 4 marzo si fosse imposto il governo del Nazareno, con Silvio Berlusconi e Matteo Renzi felici e alleati per tutta la vita. Quindi non è proprio il caso di mischiare fatalità e politica, sciagure e improvvisazioni, disastri e improntitudine. Detto questo, resta tuttavia il fatto che abbiamo vissuto un agosto maledetto, con tragedie come quella di Bologna, come quella di Genova, come quella della Puglia. Lutti, lacrime, strazio e smarrimento. Capita, verrebbe da dire. Solo che alle sventure imposte dal destino si aggiunge la malinconia imposta dal cosiddetto governo del cambiamento. Che giorno dopo giorno ci travolge con la cupezza del “no vax”, del “no tav”, del “no tap”; e con la tristezza di un medioevo prossimo venturo. Ci hanno rubato il sorriso. E nessuno sa dirci se mai lo ritroveremo.