Il famoso porto di Madrid, il mar Mediterraneo in Russia, i tunnel chiusi che però funzionano con il trasporto tridimensionale, il falso allunaggio, le sirene, i chip sotto pelle, i condizionatori generatori di Pil, epoi ancora Mr Ping e il dittatore (attenzione: venezuelano) Pino Chet, nonché Giuda scambiato con Barabba e pure Dio che “creò la Terra in tre giorni”. Riteniamo che qualsiasi antropoide dotato all’incirca di pollice opponibile possa sentirsi sufficientemente evoluto dal sorridere del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che racconta di Cristoforo Colombo alla ricerca della sfericità della terra perché ispirato dalle teorie di Galileo (che però all’epoca non era ancora nato).
Chiunque. Tutti insomma possono sorridere. O quasi. Tutti tranne i ragazzi del M5s. Le gaffe del ministro sono infatti robetta da “mi scuso per il lapis”, come diceva Nino Frassica, rispetto alle bestialità di Di Maio, Di Battista, Di Stefano, Toninelli, Patuanelli, Fofò, Fico e tutti i Cinque stelle presenti, passati (e riteniamo anche futuri). Strafalcioni di terra, di mare e di cielo. Pochi mesi fa, per dire, a febbraio, l’ultima stella del firmamento grillino, Alessandra Todde, che evidentemente è una conservatrice (nel senso che non vuole perdere contatto con l’immanente anima grillina) spiegava con queste parole a “Piazza Pulita” la sua contrarietà alle politiche di governo. State bene attenti: “Come diceva Machiavelli errare è umano perseverare è diabolico”.
Machiavelli. Ecco. Eppure sono due giorni che questo partito che ha tentato di imporre all’Italia un regime di analfabeti cronici, sfotte, sbeffeggia e motteggia Sangiuliano, il quale non è un ignorante ma corrisponde forse alla definizione di quell’adagio che recita così: “L’erudizione è polvere che cade da un libro e scivola dentro una zucca vuota”. Cosa spinga invece un partito di zucche vuote, che dai libri non ha preso nemmeno la polvere, a sorridere di superiorità di fronte a Sangiuliano, questo resta un mistero. State a sentire cosa hanno detto del ministro questi ragazzi di Conte e Grillo, unici esemplari viventi – crediamo – degli uomini che popolavano la terra prima dell’invenzione della ruota. “Con le sue dichiarazion imbarazzanti Sangiuliano circumnaviga la storia con la sua ignoranza”. E ancora: “La sua inettitudine è uno sfregio costante alla cultura italiana”. Si preoccupano della cultura, questi prìncipi (o bracconieri) del congiuntivo riluttante. Che bravi. Che generosi. In effetti a loro sta a cuore (pardòn: a quore). Sono pur sempre quelli del virus che diventa “vairus”, quelli del “soddisfando”, quelli del “noi volessimo fare un referendum”, quelli che “la Francia è una democrazia millenaria”, quelli che ponevano le Marche in Molise, Matera in Puglia e Kabul in Iraq, quelli di “siamo fatti al 90 per cento di acqua” e anche quelli del fantastico e irripetibile “la prego non indulgi”. L’unica cosa che ci stupisce, a pensarci bene, è che Sangiuliano non sia già iscritto al M5s.