In una sanità siciliana spesso al centro di scandali e inefficienze, come dimostra il caso dell’ASP di Trapani con oltre 3 mila campioni istologici da refertare, alcune eccellenze resistono al degrado del sistema. L’arcipelago dell’ospedalità, in particolare, è vasto e variegato. Presenta zone paludose, a tratti anche maleodoranti. Ma, per fortuna, presenta anche isole felici, improntate a umanità, efficienza, professionalità e rigore scientifico

Tra queste il settore della chirurgia bariatrica, che ha fatto passi avanti significativi grazie alla creazione di una rete regionale per il trattamento dell’obesità. Si parla di una malattia cronica e recidivante che colpisce oltre il 10% della popolazione italiana, con punte superiori al 12-13% in alcune regioni, tra cui la Sicilia. Per rispondere a questa emergenza, la Regione ha sviluppato un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per il trattamento dell’obesità nell’adulto, coinvolgendo strutture pubbliche e private.

Una delle realtà sanitarie impegnate in questo settore è la Casa di Cura Candela, riconosciuta dal 2012 come Centro Affiliato dalla Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e oggi centro di II livello. Nel 2023 ha effettuato circa 300 interventi, diventando la seconda struttura regionale, dopo Messina, per volume di prestazioni in questo settore. “La chirurgia è solo l’ultimo passo di un percorso complesso”, spiega il dottor Franco Pisello, coordinatore di un centro specializzato. “Il paziente deve essere seguito da un team multidisciplinare per valutare l’opportunità dell’intervento e garantire un adeguato follow-up post-operatorio”. L’approccio laparoscopico e le moderne tecniche di gestione perioperatoria consentono una ripresa più veloce e riducono i rischi post-chirurgici.

Un aspetto rilevante, inoltre, è la collaborazione interdisciplinare tra diverse specializzazioni mediche. “Abbiamo una stretta sinergia con il gruppo di ginecologi che si occupa di fertilità”, sottolinea Pisello. “L’obesità è strettamente legata all’infertilità giovanile, in particolare nelle donne affette da sindrome dell’ovaio policistico. La perdita di peso può restituire la fertilità a molte pazienti”. Inoltre, la chirurgia plastica post-bariatrica è un altro settore di intervento fondamentale per garantire il benessere psicofisico dei pazienti che hanno affrontato un dimagrimento importante. Un ruolo di primo piano nella gestione del percorso terapeutico è svolto anche dal dottor Angelo Lo Iacono, che affianca Pisello nel coordinamento del centro. Il suo contributo si concentra sull’ottimizzazione del percorso pre e post-operatorio, assicurando ai pazienti un’assistenza continua e multidisciplinare per migliorare i risultati clinici e ridurre le complicanze.

Un altro ambito di grande interesse è quello della chirurgia vertebrale. Il Policlinico di Palermo, infatti, è il primo centro al mondo a utilizzare una tecnica rivoluzionaria per curare il mal di schiena. Come si legge su Palermo Today, si tratta di micro placche in titanio flessibili, grandi quanto una micro-SIM, che si adattano automaticamente all’anatomia delle vertebre, evitando viti e barre di congiunzione. Il sistema, brevettato da una start-up israeliana, è minimamente invasivo, con piccoli fori chirurgici al posto del taglio tradizionale. L’intervento è coperto dal Sistema Sanitario Nazionale e consente una ripresa rapida: i pazienti si alzano in piedi dopo 24 ore e indossano un busto per 20 giorni. Ad oggi, circa 50 pazienti sono stati operati con successo, senza necessità di reintervento. La tecnica non è ancora adatta a pazienti obesi o con osteoporosi severa, ma sono in corso studi per estenderne l’uso.

Mentre la sanità siciliana fatica a mantenere standard accettabili, alcuni settori riescono ancora a garantire cure di qualità. In un contesto lontano rispetto agli scandali trapanesi, e per certi versi incontaminato rispetto alle pressioni politiche, queste realtà rappresentano un esempio di come, nonostante le difficoltà, sia possibile offrire risposte concrete ai pazienti senza dover necessariamente migrare fuori regione.