Lui, Aristide Carabillò, meglio conosciuto come il principe del Foro, se la cava con un richiamo a Pitagora e davanti al deserto del Palazzo di Giustizia sostiene che “la verità ormai non la danno né le numeri chiacchiere né i tribunali: la danno solo i numeri”. Statistiche ormai seppellite negli scantinati del ministero a Roma dicono che i processi penali arretrati hanno sfiorato, alla fine del 2019, la mastodontica cifra di un milione e mezzo. Se provate ad accatastare i fascicoli l’uno sopra l’altro vi troverete di fronte a una montagna alta quanto il Vesuvio. Sotto quella montagna di carta ci troverete di tutti: avvisi di garanzia, mandati di comparizione, decreti di archiviazione, ordinanze di rinvio a giudizio, memorie difensive, atti di imputazione, perizie giurate, sentenze di primo grado, motivazioni di appello, ricorsi in Cassazione. Ma ci troverete soprattutto uomini, donne, lacrime, tribolazioni e rabbia. Continua su ilfoglio.it
Giuseppe Sottile
in Buttanissima Italia
Il tempo perduto della giustizia
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