Il fantasma dell’Opera, protagonista del romanzo di Gaston Leroux, viveva nei sotterranei del grande teatro parigino. Il fantasma di Palazzo d’Orleans vive invece nella stanza che fu di Giuseppe Lumia, il senatore della porta accanto, chiamato così perché da quella postazione controllava i dossier più delicati di Rosario Crocetta, il governatore venuto da Gela. Dove c’era Lumia ora c’è il fantasma del Bullo, il sulfureo personaggio che fu consigliere funesto di Nello Musumeci e che ora ispira le parole e le opere di Renato Schifani. Il presidente della Regione, alla luce dei guai che il Bullo ha combinato – prima da consulente di due avventurieri come Ezio Bigotti e Stefano Ricucci, poi da eminenza grigia della politica più spregiudicata – avrebbe dovuto tenerlo lontano o, quantomeno, chiamare l’esorcista. Invece l’ha amorevolmente sistemato lì, accanto a lui.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Chi c’è nella stanza della porta accanto
renato schifani
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