Cambiano le procedure per la selezione di 1.100 addetti nei Centri per l’Impiego. Il mega concorso della Regione, che sarebbe dovuto uscire in questi giorni, in realtà è stato riscritto. Saltano le preselezioni a quiz e viene meno la valutazione dei titoli professionali. Perdono vantaggio quindi i navigator, gli ex sportellisti e il personale dei vecchi enti di formazione. A illustrare le novità, ieri all’Ars, è stato l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Marzo Zambuto: “Il decreto Brunetta – ha spiegato Zambuto, come riporta il Giornale di Sicilia – ci costringe a limitare le preselezioni solo alle figure definite di alta specializzazione. E in ogni caso saranno preselezioni che verranno fatte valutando i titoli di studio, non quelli professionali. A questo punto per pubblicare i bandi non ci resta che individuare i profili a cui attribuire il valore di alta specializzazione”.

In pratica, non avendo fatto in tempo a pubblicare i bandi, la Regione ha dovuto recepire alcune novità in arrivo da Roma, cioè la modifica ai decreti Brunetta approvata in Senato. La prima novità è che non si potranno più fare le preselezioni a quiz, né per i posti in categoria D (la più alta per cui serve la laurea) né per quelli in categoria C (per cui basta il diploma). Solo per alcune figure professionali della categoria D si farà una preselezione limitata alla valutazione dei titoli. I 429 navigator siciliani assunti per curare le pratiche del reddito di cittadinanza, perdono la corsia preferenziale. Tornano in corsa, invece, i giovani neolaureati senza esperienza lavorativa. Per tutte le altre figure, sia in D che in C, si parte subito col maxi concorso. Per la prova scritta, costituita da 70 quiz a risposta multipla, non verranno forniti nei mesi precedenti i «libroni» con centinaia di esempi da cui poi trarre le domande d’esame. Ci sarà solo un elenco di materie da studiare. Alla prova orale accederà un numero di candidati pari a tre volte i posti a concorso.

E’ prevista la ressa. Alla Regione, infatti, si attendono fra 100 e 200 mila domande. E anche per questo prima di pubblicare i nuovi bandi bisogna firmare una convenzione con il Formez, la struttura nazionale che si occuperà della informatizzazione della fase di presentazione e gestione delle domande.