Preceduta alle 14.30 dalla cerimonia ufficiale di commemorazione dello scrittore, con gli interventi di Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, e di Emma Bonino, senatrice e Presidente del Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, Venerdì 11 giugno 2021, con inizio alle ore 15.30, si svolgerà a Palermo l’ultima delle «Letture Massimo Bordin» per ricordare Leonardo Sciascia a cent’anni dalla nascita. Ideata dall’Associazione degli Amici di Leonardo Sciascia e dall’Unione delle Camere Penali Italiane, l’iniziativa – alla quale ha collaborato la Camera Penale di Palermo – è promossa dal Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano, e ha ottenuto il prestigioso riconoscimento della medaglia del Presidente della Repubblica, oltre al patrocinio della Presidenza del Senato, il sostegno del Ministero della Cultura, e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione. La manifestazione ha il sostegno dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II che la ospitano nella maestosa cornice del Cortile Maqueda a Palazzo Reale. In questa sede, alle ore 20.00, verrà presentato in anteprima assoluta, su iniziativa della Fondazione Federico II e del Presidente della Camera Penale di Palermo, Avv. Fabio Ferrara, con la straordinaria partecipazione di Pamela Villoresi, il viaggio antologico teatrale «La Sicilia come metafora», prodotto dal Teatro Biondo e dalla Fondazione Federico II, in memoria dello scrittore nato a Racalmuto nel 1921.
Il Comitato Nazionale del Centenario Sciasciano – sorto per iniziativa degli Amici di Leonardo Sciascia che da quasi trent’anni promuovono infaticabilmente la lettura e lo studio dell’opera dello scrittore – ha messo in cantiere per il triennio 2021-2023 un ricchissimo programma d’iniziative, come le «Lezioni Sciasciane» con la rete degli Istituti Italiani di Cultura all’estero, le esposizioni del «Premio Sciascia amateur d’estampes» (con una mostra tributo all’amicizia di Sciascia con Piero Guccione), i convegni dei «Leonardo Sciascia Colloquia», i due progetti internazionali di ricerca in America e in Francia, oltre a una messe di pubblicazioni d’eccellenza, la rivista annuale di studi «Todomodo» e una consistente presenza in rete con servizi bibliografici. Leit-motiv del centenario sciasciano saranno le sei parole chiave indicate nel 1987 dallo scrittore allo studioso francese James Dauphiné come quelle ‘più cariche di senso’ per la sua vita: terra, pane, donne, mistero, giustizia, diritto. A queste parole s’ispira non casualmente la pubblicazione recentissima Cento anni di Sciascia in sei parole la cui immagine di copertina fa bella mostra di sè nel programma a stampa della manifestazione palermitana dell’11 giugno. Il Comitato Nazionale vanta collaborazioni prestigiose, con una varietà di soggetti pubblici e privati, tra i quali l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, la storica casa editrice fiorentina Olschki, e l’Università per gli Stranieri di Perugia. Fuori dai clichés, l’obiettivo principale è far scoprire, leggere e rileggere Sciascia come lo scrittore che nella seconda metà del secolo scorso ha incarnato nel modo più originale ed esemplare lo spirito umanistico europeo, dando corpo a un’idea di mondo centrata sul diritto e sulla libertà, nel segno della responsabilità individuale e dell’intransigente difesa dell’habeas corpus. Spiccano nel comitato d’onore figure d’eccezione della cultura internazionale come Mario Vargas Llosa (Nobel della Letteratura 2010), Dominique Fernandez, Jhumpa Lahiri, Claudio Magris, Maurizio Serra; filologi come Salvatore Silvano Nigro e Carlo Ossola; sodali dello scrittore nel mondo editoriale come Mario Andreose, Roberto Calasso, Ernesto Ferrero, Elisabetta Sgarbi; registi come Roberto Andò e Giuseppe Tornatore; esponenti del mondo del diritto come Natalino Irti e Giandomenico Caiazza; filosofi come Giorgio Agamben; l’archeologo e storico dell’arte, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, Salvatore Settis; amici personali dello scrittore come gli imprenditori Giannola Nonino e Gianfranco Dioguardi.
L’appuntamento palermitano dell’11 giugno conclude il ciclo di incontri in memoria di Massimo Bordin, il compianto giornalista di Radio Radicale, tra i più attenti alle cronache giudiziarie italiane degli ultimi decenni. Le Letture – avviate in presenza a Bari nell’autunno 2020, con il titolo «Ispezioni della terribilità: Leonardo Sciascia e la giustizia» – hanno toccato poi virtualmente le città di Firenze, Torino, Padova, Roma, Milano. Ogni incontro ha tratto spunto dai personaggi sciasciani e dalle vicende di (in) giustizia rappresentati nell’opera di Leonardo Sciascia, cercando di tradurre in riflessioni e confronti l’ossessione dello scrittore per la ‘giustizia giusta’ nel dibattito sul diritto e i suoi brucianti risvolti nella società contemporanea. D’intesa con il Centro studi giuridici e sociali “Aldo Marongiu” sono stati coinvolti i maggiori giuristi che hanno affiancato gli specialisti di letteratura italiana che più si sono occupati dell’opera dello scrittore, affrontando tematiche a lui care: dal populismo penale alla responsabilità civile del giudice, dal circo mediatico-giudiziario alla carcerazione, per citarne solo alcune. L’ultima «Lettura Massimo Bordin», in programma a Palermo trae il titolo da un passo del Contesto «Per come va l’ingranaggio, potrebbero essere tutti innocenti». Dopo i saluti degli avvocati Giandomenico Caiazza (presidente dell’Unione Camere Penali Italiane, UCPI) e Fabio Ferrara (presidente della Camera Penale di Palermo), e di Francesco Izzo (presidente degli Amici di Leonardo Sciascia), sono in programma gli interventi di uno dei massimi studiosi di Sciascia, il filologo e italianista Salvatore Silvano Nigro, e, a seguire, dell’avvocato Roberto Fabio Tricoli (UCPI) e di due giuristi del Centro Studi giuridici e sociali «Aldo Marongiu»: Giovanni Fiandaca (Università di Palermo)e Fausto Giunta, (Università di Firenze). L’incontro verrà presieduto e coordinato dal semiologo Gianfranco Marrone, (Università di Palermo). Nel 2022 è prevista una pubblicazione che raccolga gli Atti di tutte le Letture Bordin, per le cure di Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto.
L’impegno civile, la libertà, l’indipendenza di Sciascia, la sua attività letteraria espressa tra racconto e saggio, inchiesta storica e di attualità, poesia, critica e drammaturgia, saranno infine celebrati al termine della «Lettura Bordin» dall’anteprima assoluta di uno spettacolo teatrale, per la regia di Michele De Martino, con la straordinaria partecipazione di Pamela Villoresi. Sin dal titolo, «La Sicilia come metafora», si intende rendere omaggio all’intera opera creativa di Sciascia, dando voce sul palcoscenico al coro dei tanti siciliani che hanno cercato e cercano ogni giorno di superare quella «sicilitudine» analizzata da Sciascia anche nella sua accezione negativa: un eccesso di identità astratta, inconcludente, parolaia e selvatica, da ribaltare in positivo. Il ‘coro’, idealmente guidato dalle parole di Sciascia, sarà accompagnato dalle voci di altri grandi autori nati in Sicilia: Pirandello, Vittorini, Quasimodo, Buttitta, Bufalino, Consolo. Il viaggio antologico teatrale si svolgerà dalle ore 20.00, prodotto dal Teatro Biondo di Palermo e dalla Fondazione Federico II, con il coordinamento artistico di Antonio Silva, le musiche di Mario Incudine e la partecipazione degli allievi della Scuola del Teatro Biondo e del Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo.
L’intero evento dell’11 giugno potrà essere seguito in diretta streaming https://www.youtube.com/user/arswebtv sulle pagine di: Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Camera Penale “G. Bellavista” di Palermo, Associazione degli Amici di Leonardo Sciascia, Radio Radicale, Rivista internazionale di studi sciasciani «Todomodo», Casa editrice Leo S.Olschki, Assemblea Regionale Siciliana. Fondazione Federico II.