Tre venerati maestri
per una buona causa

Gli affezionati lettori di Buttanissima sanno bene che, su giornali e giornalisti, questo fogliuzzo ha espresso giudizi impietosi, a tratti persino feroci: purtroppo è un mondo inquinato da pagnottisti, avventurieri, sgrammaticati. Pazienza. Ma, a fronte di tanto degrado, c’è un nucleo di professionisti che non arretra, che mantiene la propria dignità, la propria serietà, il proprio rigore morale e grammaticale. Appartengono certamente a questo zoccolo duro i tre giornalisti che, per un capriccio del destino, hanno avuto un ruolo nella riconferma del compositore Marco Betta alla sovrintendenza del Massimo. Sono Alessandro Giuli, oggi ministro della Cultura; Giorgio Mulè, vice presidente della Camera dei Deputati; e Gaspare Borsellino, membro del Consiglio d’Indirizzo del teatro. Ho l’onore di averci lavorato insieme per anni. So che hanno avuto buoni maestri.

Cercasi uno sceriffo
nel farwest di Sicilia

Lo scandalo vero è che nessuno si occupa degli scandali. Sul malaffare di Sicilia potrebbero intervenire i leader nazionali con quel poco di moralismo che gli è rimasto tra le mani. Ma sia Giorgia Meloni che Antonio Tajani preferiscono girarsi dall’altro lato e lasciare ai cacicchi locali i piaceri e i rischi delle abbuffate alla ricca tavola del turismo o alla mensa dorata di Palazzo d’Orleans. Oppure potrebbero intervenire i leader siciliani. Che però non esistono. Il segretario di Forza Italia, Marcello Caruso, è un cartonato sottomesso ai voleri del governatore Schifani e agli intrighi del suo cerchio magico. Mentre i due segretari di Fratelli d’Italia, Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, si elidono a vicenda, lasciando campo libero all’avida corrente turistica e alla giostra dei milioni pilotata dal Balilla. Cercasi..

La lungimiranza
di un funambolo

L’improntitudine – o la sfacciataggine: decidete voi – con la quale il governatore Renato Schifani ha cambiato parere sulla autonomia differenziata, la dice lunga sulla qualità della classe politica che ci rappresenta. Quando la riforma Calderoli non era stata ancora impallinata dalla Corte Costituzionale il presidente della Regione era lì, col turibolo, che incensava le scelte dissennate del governo a trazione leghista. Ma ieri, quando la Consulta ha raso al suolo le velleità nordiste di Salvini & C. il funambolo di Sicilia è saltato immediatamente sul fronte opposto: “Pericolo scampato”, ha dichiarato senza rossore. A dimostrazione del fatto che Schifani non risiede a Palazzo d’Orleans per portare avanti un’idea o un progetto. Ma per curare gli interessi suoi e della sua parte politica. Ha la lungimiranza di un miope e..

Un assessore col turbo
Arriverà al tostapane

Non c’è che dire, il campione è lui, solo lui. Edy Tamajo, assessore alle Attività Produttive, sparge contributi e sovvenzioni in ogni angolo della Sicilia: da Palermo a Catania, da Carini a Lercara Friddi, da Priolo a Termini Imerese. Distribuisce milioni per abbattere il costo dei mutui, per aggiornare le tecnologie e accorpare le imprese, per incoraggiare l’innovazione e la competitività, per l’agricoltura e la pesca. Il suo sogno è quello di montare su un elicottero e di lanciare centoni e bigliettoni sui borghi montani e le borgate marinare, ovviamente a partire da Mondello e Sferracavallo. Quando ha capito che le imprese erano già traboccanti di soldi ha inventato gli aiuti per le lavastoviglie. Continuando così arriverà ai tostapane. E a quel punto sarà una festa soprattutto per i pagnottisti...

Auteri, la solitudine
del capro espiatorio

Quelli che hanno il carbone bagnato mascherano l’imbarazzo con interviste di alto profilo. “Mai più fondi alle associazioni nelle leggi di spesa”, dice a Repubblica il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Ma i gerarchi che pilotano l’allegra macchina del Turismo puntualmente tacciono: forse sperano che a pagare il conto dei milioni assegnati ad amici e parenti, sia solo Carlo Auteri, il deputato regionale che dopo avere incassato una carrettata di piccioli per conto della mamma ha ritenuto di chiudere lo scandalo minacciando il collega La Vardera. Il silenzio che si avverte di più è, ovviamente, quello del Balilla. Il fondatore e grande manovratore della corrente turistica di Fratelli d’Italia non ha pronunciato nemmeno la parola a lui più cara: suca. O è diventato all’improvviso bene educato o comincia a capire che..

Chi fermerà la grande
abbuffata del Turismo?

I contributi dell’assessorato regionale del Turismo – ormai lo sanno pure le pietre – vanno quasi tutti a parenti, amici e grandi elettori. Il caso del deputato Carlo Auteri, vice capogruppo all’Ars di Fratelli d’Italia, è uno scandalo che arriva dopo dieci, cento, mille altri scandali. La grande abbuffata, diciamolo, va avanti da almeno cinque anni. Gli uomini della Guardia di Finanza – lo ricorderete certamente – hanno sequestrato quintali di documenti ma nessuna magistratura, né quella ordinaria né quella della Corte dei Conti, ha mai alzato un disco rosso per arginare gli sprechi o per cacciare i mercanti fuori dal tempio. Con una conseguenza a dir poco drammatica: che il malaffare è diventato ordinaria amministrazione; che le feste sono diventate orge. Non solo per la corrente turistica di Fratelli..

I due sovrastanti
del viceré di Sicilia

I sovrastanti del feudo conquistato dal viceré Schifani sono due eccellentissimi avvocati: Gaetano Armao e Alessandro Dagnino. Il primo, specializzato in affari, controlla gli ingressi: se un imprenditore vuole impiantare un’azienda in Sicilia deve passare dal suo retrobottega e contrattare con lui le necessarie autorizzazioni. Il secondo, da assessore al Bilancio, controlla le uscite. O, meglio, le spese. Stando bene attento a schermare, con velature burocratiche, quelle destinate a soddisfare i capricci del Viceré. L’esempio più smaccato è quello dei due milioni assegnati al Comune di Catania per mettere su uno spettacolo di Capodanno a favore delle tv di Mediaset. Il predecessore di Dagnino, che era un deputato, non si sarebbe mai prestato a un’operazione di così basso profilo. Ma Dagnino, che è un tecnico con funzioni di sovrastante, ha..

Letterina dell’Ars
al vicerè di Sicilia

Ormai lo sanno pure i bambinetti dell’asilo: l’Assemblea regionale è un luogo geometrico popolato da fantasmi, malpacisti, politici senza speranze, uomini senza idee e ominicchi senza coraggio. Eppure, cogliendo l’occasione del voto segreto, l’irredimibile Ars ha trovato il modo ieri di bocciare due norme volute dal governo – no ai trenta milioni affidati all’Irfis di Jolanda Riolo, no all’acquisto del palazzo Sicicilcassa – e di recapitare al presidente della Regione un messaggio facilissimo da decifrare. I franchi tiratori, tutti interni alla maggioranza, hanno detto a Schifani che non sopportano più la pratica degli incarichi di sottogoverno affidati alle dame che gli organizzano le cene; che non tollerano le prepotenze del suo cerchio magico né i traccheggi, anche immobiliari, dell’opaco avvocato d’affari che amministra il retrobottega di Palazzo d’Orleans.

Dai sondaggisti
ci guardi Iddio

Di Taylor Swift – la star che avrebbe spostato milioni di voti a favore di Kamala Harris – abbiamo riso abbastanza. La musica è bella, le canzoni creano mille emozioni, ma l’America aveva altro a cui pensare. Non abbiamo riso abbastanza invece per i sondaggi che ci hanno raccontato la favola di un’America divisa a metà tra la vice di Biden e lo straripante Donald Trump. Una tesi campata in aria. La verità è che il sondaggio non esiste: le società americane non hanno azzeccato una sola previsione. Esistono i sondaggisti più o meno onesti. Che spesso accrocchiano i numeri in modo da rendere felici i committenti. Se il presidente di una Regione commissiona un sondaggio sulla propria popolarità, il sondaggista – pagato a peso d’oro – dirà che il..

Turismo, altro scandalo
La Sicilia senza legalità

C’è del marcio all’assessorato regionale del Turismo. Con due paginate grandi come lenzuola, “La Sicilia” di Catania ha scoperchiato stamattina un altro scandalo: quello degli otto milioni ripartiti tra ottanti privati, sempre gli stessi, per sagre e spettacoli riconducibili a ben individuate cricche clientelari. Non bastavano gli sprechi di SeeSicily. Non bastava lo scempio di Cannes. La corrente turistica di Fratelli d’Italia è più che mai attiva e aggressiva, e non smette di utilizzare i soldi della Regione per avere in cambio consensi e – a pensar male – anche qualche utilità che potremmo tranquillamente chiamare tangente. Sorge spontanea una domanda: ma gli organi di controllo – procure, Corte dei Conti – esistono ancora? Sono almeno due anni che esaminano documenti e che promettono di chiudere indagini che, manco a..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED