Basta con il Dio
delle maschere

Usciti dalla visita al nuovo Musée des Confluences, una meraviglia dell'architettura marocchina aperto meno di un anno fa in quella che fu la residenza di pacha Thami el Glaoui nella medina di Marrakech e che presenta una piccola selezione di arte giudaico-marocchina, islamica e africana collezionata lungo tutto il Novecento da Patti Pirch, honorable trustee del Moma di New York da poco scomparsa, ci interroghiamo a lungo sulla nouvelle vague multiculturale e, soprattutto, multireligiosa. Mentre l'Italia esplora la strada delle differenze con un accanimento che non vedevamo da settant'anni, e lo stesso Marocco si interroga sul brutale assassinio di due studentesse scandinave a opera di gruppi estremisti locali a una settantina di chilometri dalla città, ovunque nel mondo che si vuole attento all'evoluzione si lavora lungo il cammino opposto. Alla..

Non avrai altro sindaco
al di fuori di me

Mi candido a sindaco di Palermo. Che c’è di male? Chiunque lo fa, chiunque lo dice. Ormai è un tormentone sulla bocca di tutti. Vecchi politici, ex rottamati, cocciuti coraggiosi e deputati d’apparato. Tutti. E con quanta prosopopea lo annunziano! Io suggerirei il latino e magari un balcone su piazza affollata, tanto a radunare quattro truppe cammellate che fanno fudda non ci vuole niente. Poi ci sono quelli che non lo dicono chiaramente e non certo per pudore, ma solo per la strategia del silenzio e della settanta da appartare sotto traccia. Ognuno ha un proprio canovaccio: chi s’appella alla resistenza moderata contro l’invasione populista, neanche fosse in ballo una cattedra di filosofia politica; chi evoca il coraggio come l’unico fondamento possibile di buon’amministrazione, perciò deve riprovarci ancora, ancora, ancora;..

Palermo, una scacchiera
di città dentro la città

Alla fine quella domanda mi scappa sempre, “ma tu di che quartiere sei?”, come a volere geolocalizzare i natali del mio interlocutore, senza null’altra ambizione che il gusto di saperlo. Ieri sera ho fatto una lunga chiacchierata con un ragazzo qui al bar, mi ha raccontato della sua vita, del suo matrimonio finito dopo vent’anni, delle due figlie che adora, degli incidenti di percorso che la vita riserva un po’ a tutti. In fondo il mio parco informazioni a quel punto era più che sufficiente, a cosa mi sarebbe servito sapere in quale quartiere era nato e cresciuto? A niente, credo. Il punto è che per me Palermo è una scacchiera fatta di città dentro la città. È come se il fatto di sapere in quale di questi quadranti immaginari..

Che Natale a Gela
Una recita nel deserto

Alla recita di Natale, in una scuola di Gela, due mamme avvelenate da anni di ruggini non trovano di meglio da fare che rubare la scena ai loro figlioletti. Come? Prendendosi a mazzate. Cioè impegnandosi al massimo per regalare ai pargoli una indecente lezione di vita: nel dubbio, mena per primo. Nelle vite infime di molti occupanti abusivi di questo nostro mondo c’è un solo concetto che tocca la stratosfera sociale, quello dell’egoismo senza frontiere. Non conta chi sei, cosa ci lega, anche se sei mio figlio la mia esigenza viene prima della tua: che io la esprima malmenando la prima persona a tiro di ceffone o fumandoti in faccia o rovinandoti la recita di Natale sarà il destino balordo a stabilirlo. Ecco, a questi genitori di Gela che hanno..

Il mea culpa
di un intruso nel Pd

Caro direttore, Lei mi scuserà se ho involontariamente trasformato il suo giornale in una piattaforma di polemica su scala regionale. Tutto potevo immaginare, fuorché scatenare le ire funeste di alcuni democratici ed attirarmi, forse, le simpatie di altri. E certo mi scuserà se torno sull’argomento, non tanto per ribadire ciò che ho già detto e scritto, quanto per sottolineare la debolezza di una politica, che entra in crisi se solo un militante forzista dichiara di votare alle primarie del Pd perché vuol contribuire al rafforzamento del fronte moderato di questo Paese. Il vero tema è questo, questa la battaglia che, dall’altra parte della barricata, noi moderati dobbiamo intestarci: ridare forza alla politica, in un momento storico in cui essa è forte solo di stomaco... meglio, di pancia. Oggi, più che..

Io, un cavernicolo
tra bar e cucina

Io essere commerciante cavernicolo, di mente antica e pigra. Io odiare progresso inteso come infinita scelta di possibilità. Io nostalgico di quando tu non potere scegliere, o questo o niente. Io uomo fedele alle tradizioni, che per questo fatica a stare appresso all’evoluzione culinaria. Prendi il cannolo scomposto. Ora ho scoperto che esiste pure la cassata scomposta. A posto siamo. Io non essere pronto a tutto questo. Io faticare a stare dietro alle mode, al mercato. Io asino di marketing, dico sempre che ora imparo e poi non imparo mai. Io avere un bar e per me Santa Lucia essere finale Champions League. Io ogni 13 dicembre giocare sempre finale di Champions League. Ma io giocarla a modo mio, modulo classico, un bel catenaccio alla Nereo Rocco. Fosse per me..

Perché sono salito
sull’autobus dell’Ast

Il mio viaggio all’Ast è un autobus senza tempo, che macina chilometri e vite di provincia. Il mio viaggio all’Ast è una bussola che si apre e si chiude ai vecchietti, agli studenti, alle signore d’ogni dove e ai signori d’ogni ceto, trasportati in lungo e largo per strade polverose di contrade e di città. Il mio viaggio all’Ast è un autista che ogni giorno fa le sue ore di fatica, per portare a casa un pezzo di pane. Il mio viaggio all’Ast è un operaio dell’officina, che aggiusta pezzi, cambia componenti, appronta soluzioni, rimette in sesto gomme e ferraia... e si riparte. Il mio viaggio all’Ast è un palazzo a vetri di otto piani, che pulsano di vita e di fatica, competenza ed insipienza, riverenza e noncuranza, fino ad..

La Sicilia del furore
e quella della prudenza

Sparta combatte, Atene usa prudenza. Il braccio e la mente, la lucida follia e la logica silente, l’ariete e lo spadaccino. Quale mix migliore per una compagine di governo che, raccolte le macerie del crocettismo, sta tentando di ricostruire tutto? I sondaggi ondeggiano, le opposizioni scarseggiano, gli intellettuali filosofeggiano, mentre la piazza borbotta la sua quotidiana stagione di sacrosanta guerriglia. E la Sicilia è la, a metà strada tra Piazza indipendenza e piazza del Parlamento, tra il silenzio di un presidente e il tuono dell’altro. Speranzosa, incazzosa, distratta, accidiosa, reazionaria. La Sicilia sta là, in quel disperato sogno tra il silenzio e il tuono; nella realtà di una lenta ripresa, che forse è ancora troppo lenta, ma che c’è ed è plasticamente raffigurata dai numeri. Il governatore ce li ha..

Uomini, mezzi uomini,
colonnelli e caporali

Caro Direttore, ho letto il suo pezzo nella rubrica ‘Operette Immorali’ su Miccichè e Caruso (Caruso mi vorrà perdonare se non rispetto l’ordine alfabetico) e non fatico molto a comprendere cosa sia accaduto. Miccichè avrà scoperto una cosa che era già nota e cioè che Marcello Caruso, diciamo, non è un genio. Un giorno mi lamentavo con un mio caro amico del perché un nostro comune conoscente si comportava in una maniera che definirei impropria e lui imperturbabile mi disse: caro Diego, si è vista una aquila reale schiantarsi improvvisamente a terra, ma hai mai visto un pollo volare alto? Devo, però, farle una confessione prima di andare avanti. Io adoro Gianfranco Miccichè. Ne conosco a fondo i difetti ma anche i pregi senza i quali molti di quelli che..

Perché andrò a votare
alle primarie del Pd

Io andrò a votare alle primarie del Pd. Non ho mai votato per loro e molto probabilmente non ci voterò mai. Ma queste primarie sono per quel partito agonizzante l’estremo tentativo di respirazione bocca a bocca che possa riportarlo in vita; e l’esercito dei moderati oggi ha proprio bisogno di tutti. Ecco perché andrò a votare per le primarie. Nessun inciucio, complottisti e dietrologi stiano sereni e non alla renziana maniera. Non c’è nessun disegno di sovvertimento della geografia politica in atto, non c’è nessun grande vecchio che muove i fili e le mie dita sulla tastiera. C’è solo la consapevolezza che oggi la battaglia campale non è tra sigle, simboli o vessilli; e non è neppure per posizioni di potere. Oggi la battaglia è tra due mondi, tra due..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 05126120822

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED