Pensavo fosse la mafia
ma era un povero pazzo

"Mai rovinare una buona notizia con la verità”, recita un vecchio adagio giornalistico. Succede però a volte che una telecamera birichina, piazzata dove non dovrebbe stare, stravolga i piani e ci riporti sul pianeta terra. La mafia dietro l’auto bruciata all’attivista di Libera? Titoloni di giornali, Cosa nostra che rialza la testa e zittisce chi vuole riportare Palermo, e la Sicilia, lungo i binari della legalità. Il Corrierone, il Tg1, la mafia la mafia la mafia. Don Ciotti che urla “non ci fermeranno”, fiumi di reazioni pure dall’Iperuranio. Bella notizia, giornalisticamente parlando. Chi lo nega? Neanche lo spazio di 24 ore e le indagini, supportate da quella telecamera impicciona, ci impongono il dietrofront. Abbiamo scherzato. Non di mafia si tratta, ma di un tizio (in ciabatte) che dà fuoco ai..

Jazz and the city
Palermo è al top

Esiste una musica che sin dalle prime note ti artiglia e ti trascina in alto, nei cieli immensi e sconfinati delle armonie. Ed esistono luoghi a Palermo in cui questa musica ti avvolge e ti immerge in un’atmosfera di sogno. Di preziosa favola: così l’avrebbe definita un poeta elegante come Lucio Piccolo. Questa musica è il jazz che, nato a New Orleans agli inizi del ventesimo secolo, ha come principali elementi il ritmo e l’improvvisazione; e che, evolvendosi in una grande varietà di stili, è entrato dopo gli anni Settanta in una categoria dello spirito meglio conosciuta come musica colta. Un fiore sbocciato lentamente a Palermo, ma che in poco tempo è riuscito a catturare un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo. Un pubblico appassionato. Che sera dopo sera non..

In mostra le memorie
di danze dionisiache

Et in Arcadia ego, è il titolo di un celebre dipinto del Guercino del 1620, un memento mori di atmosfera pastorale. Il significato esatto del celebre motto è ancora dibattuto tra gli accademici. Per alcuni potrebbe riferirsi all'onnipresenza della morte nel tempo e nello spazio, anche in un luogo ameno come l’Arcadia che, dal Seicento in poi, viene raffigurato dalle simbologie di Virgilio e degli Idilli del poeta siciliano Teocrito: paesaggio idealizzato popolato da pastori-poeti. Ancora oggi, il termine “Arcadia” evoca il comune sentire di alcuni artisti e letterati che in epoche diverse hanno narrato il rimpianto di una vita secondo natura. Tra questi, uno dei più famosi è Wilhelm von Gloeden, fotografo tedesco che si stabilì a Taormina nella seconda metà dell’Ottocento, dove realizza dei tableaux vivants fotografici en plein air con efebi nudi in varie pose e con..

Palermo senza padroni
Anche Mirri si tira fuori

"Daniele e Dario Mirri comunicano di aver deciso di non esercitare, per sé o per altri, il diritto di opzione per l’acquisto del pacchetto azionario della società Palermo Calcio". Anche Mirri è fuori. L’imprenditore palermitano, proprietario di Damir, che il mese scorso aveva evitato il -4 in classifica sborsando 2,8 milioni di euro per il pagamento degli stipendi – avendo in cambio la concessione per la gestione della cartellonistica dello stadio nei quattro anni a venire – non ha esercito la clausola di acquisto del club. Si è tirato indietro dopo aver tentato, per settimane, di creare una cordata che potesse farsi carico dell’incombenza. Niente, non se ne fa nulla. Il motivo della rinuncia è stato svelato in una nota ufficiale dalla famiglia: “nessuna delle proposte vagliate in queste settimane..

Katie e l’insostenibile
leggerezza del jazz

Maxence Fermine, scrittore francese, dice che “suonare il jazz è come raccontare una storia. Una volta finito il pezzo, deve restare solo la felicità”. E’ quello che è accaduto a chi sabato sera si è recato al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo e si è ritrovato immerso nella elegante e vellutata atmosfera creata dalla musica e dalla voce calda e sofisticata di Katie Thiroux. Cantante trascinante e magnetica, compositrice e musicista di forte personalità, la jazzista californiana ha saputo regalare – in esclusiva nazionale per il Brass Group – un impeccabile accordo tra musica e voce, stabilendo sin dalle prime note un rapporto di intesa e di complicità con il numeroso pubblico del teatro e lasciando, a conclusione del suo tour europeo, una gradevole sensazione di leggerezza e di..

Evviva l’8 marzo
se la donna lavora

Oggi Patrizia lavora qui al bar. Inizia alle 7. Ho dovuto richiamarla ieri sera, “Patrizia scusa, c’è un’emergenza, domani puoi lavorare?”. “Certo”. Lavora anche se è l’8 marzo e le altre donne scioperano. Nazarena inizia alle 10, al solito starà un po’ alla cassa e un po’ al banco, a seconda delle esigenze. Mi aveva solo chiesto se poteva fare la mattina, ho messo mano ai turni, un tocco qua, un incrocio magico là e il gioco è fatto, la serata con le amiche di Nazarena è al sicuro. Chiara attacca alle 15.30, starà fino a chiusura. A fine gennaio le era scaduto il contratto, mi aveva chiesto un po’ di tempo per riposare e sbrigare alcune cose che aveva messo da parte. Chiara è una di quelle che dove..

Il rimpasto di Orlando?
Scherzo di Carnevale

E' appena passato Carnevale e il Dottor Balanzone, come uno dei più classici e prevedibili atti della Commedia dell'Arte, propone la burla del "rimpastone". Anche stavolta, Il regista e attore protagonista è sempre lui il "Sindaco Orlando" che per serrare le fila della maggioranza traballante, a meno di due anni dall'insediamento della giunta, cambia 6 assessori su otto, tutto previsto, come da copione. Cambiare di fatto tutti gli assessori non si può certo considerare un rimpasto tecnico o funzionale, è una vera e propria sottomissione ai partiti politici che a loro volta, durante la campagna elettorale, erano stati obbligati dallo stesso Orlando a camuffarsi ed "ammucciarsi" tra le liste “ciniche” a suo sostegno. Ora è il momento dell'incasso. E mentre Central Park Favorita, in attesa del Sovrintendente, rimane una promessa..

Facce e facciate
della giunta Orlando

Caro Direttore, mi scusi se la importuno ma sa ogni tanto, con quello che succede in questa città mi smarrisco e ho bisogno che qualcuno mi orienti.Ho visto che è stata nominata la nuova giunta. Ma lei cosa ne pensa? Io sono rimasto molto male per l’uscita di scena di Arcuri, molto amato dai dipendenti e un pilastro dell’era Orlandiana che io onestamente pensavo insostituibile. Anche lui ci sarà rimasto male, aveva una faccia nella foto. Un mio amico mi ha detto, no Diego, è stata impressione tua, sempre questa faccia ha avuto. Il fatto è che Orlando non poteva non sostituirlo, aveva bisogno di un’altra faccia, quella di una donna per le quote rosa e ha dovuto mettere la Prestigiacomo. Forse, a pensarci bene, il mio amico non ha..

Il discorso amoroso
di un concerto jazz

Poteva succedere solo lì, in quel teatro dell’anima che è il Santa Cecilia, di ascoltare un concerto e vivere all’un tempo due  conversazioni amorose: una tra il musicista e il suo pianoforte; l’altra tra il pianista e il suo pubblico. E’ successo giovedì sera quando – per la rassegna “Play piano play”, inventata dal Brass Group per dare spazio ai solisti – è salito sul palco Mario Bellavista, noto penalista palermitano ma anche compositore e jazzista di livello internazionale. Era veramente inutile chiedersi se il pubblico si trovava in quel momento di fronte a un avvocato prestato al mondo della musica o a un raffinato pianista solo per caso caduto nelle maglie aspre e farraginose della giurisprudenza. Quale che fosse la risposta è bastato ascoltare le prime note di “Solo”,..

Che Dio maledica
Malpensa e easyJet

Va bene che ogni viaggio ha la sua croce, ma quello che si vede e si prova a Malpensa ha qualcosa di incredibile. In questo punto nebbioso e noioso dell'estremo Nord lo stato maggiore dell'aeroporto e i manager di easyJet hanno elaborato una strategia il cui fine ultimo è esclusivamente quello di fustigare i passeggeri, di approfittare spudoratamente della loro pazienza e chiudere alla fine questa partita dissanguante con uno strozzinaggio al di fuori di ogni logica universale. Partiamo dai cosiddetti servizi offerti dall'aeroporto, primo fra tutti quello approntato per garantire i controlli di sicurezza. Il sottoscritto, già munito per fortuna di carta d'imbarco, arriva alle 12:15 e viene catapultato in una fila che si estende per 37 minuti. Nella terrona Palermo o nella vulcanica Catania dei tempi così impietosi..

Gerenza

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