Tony Vella, il pianista
dalla giacca damascata
che infiammò Palermo
di Totò Rizzo
Se questa città ricordasse davvero - e non facesse della memoria un uso noiosamente, barbogiamente, pappagorgiamente retorico (aaah! come tutto era brutto prima! aaah! come tutto è bello adesso!) forse avrebbe ricordato degnamente Tony Vella. Non vi dico nemmeno chi sia stato e cos’abbia rappresentato nella cultura musicale palermitana, se non lo sapete peggio per voi, andatevelo a cercare. Voglio solo ricordarlo trasversalmente. Per una delle sue giacche che spesso rilucevano quanto i tasti del pianoforte e le note che ne uscivano magicamente fuori. Al Politeama si svolgeva una “tre giorni” di jazz organizzata da Claudio Lo Cascio, c’era tutta la Palermo jazzistica, solisti, band e big band, ore e ore di jam session, mainstream e sperimentazione, free, cool, avanguardia: una di quelle folli utopie che ogni tanto Claudio trasformava..