Lettera al caro ladro
che mi rubò i guanti
durante la pandemia
Oh ladro mio, io ti invidio. E in qualche modo ti sono grato. Ti sono grato perché in queste giornate tormentose mi permetti di parlare d'altro, e mi distrai. Ti invidio, non tanto per le tue azioni, sia chiaro, né ovviamente per la tua indole. No. Invidio la tua condizione psicologica. Cioè, voglio dire, noi siamo tutti cagati sotto, ci barrichiamo in casa, rinunciamo ad abbracciare i nostri affetti più cari, ci spostiamo per andare al lavoro con tanto di autocertificazione da esibire ai numerosi posti di blocco, ci muniamo di mascherine, consumiamo quintali di disinfettante, abbiamo le mani screpolate a furia di lavarle, evitiamo di assembrarci, anzi no, evitiamo di avvicinarci a chiunque a meno di uno, due metri; ci aggrappiamo ogni giorno alle 18 al bollettino della protezione..