I vicerè fanno le bizze
con la pandemia.
E’ l’autonomia, disgrazia
di Totò Rizzo
Il governo meno peggio che c’è (un avvocato pugliese in balìa di un litigioso manipolo di stizzosi scissionisti egocentrici e di un gruppetto di ragazzini che giocano a fare gli ideologi al luna park del potere) si è trovato tra i piedi la disgrazia più grande che potesse capitare al nostro Paese: le autonomie regionali. A un Paese come il nostro, per l’appunto, ché in altri – magari, talvolta – le autonomie sono state occasioni per accelerare la marcia affrancandosi da uno statalismo accentratore, per svincolarsi da lacci e lacciuoli della burocrazia capitale, per realizzare un sogno o un desiderio (libertà, sviluppo, welfare: fate voi) di cui ai fratelli confinanti, seppur connazionali, non importava nulla, per territorio, cultura, bisogno. Qui, invece, l’autonomia è stata alibi, pretesto, grimaldello o piede di..