Moda e diversità:
una linea di gioielli
per i non udenti

Oggi giorno le passerelle di moda sono abituate alla presenza di modelli/e curvy, di diverso genere, di diverse età, di diverse etnie o anche con disabilità motorie. Oltre che sulle passerelle, con la presenza di questi modelli, l’inclusività si manifesta con la creazione di accessori di uso comune per rendere meno austero il mondo riguardante, ad esempio, protesi, busti, stampelle, etc.. In questo filone di idee che si colloca la linea di gioielli per sordi e persone con apparecchi acustici. Questi cambiamenti sono frutto di una lotta sociale per l’inclusività, ed essendo la moda, per definizione stessa, sinonimo di innovazione, non può che essere lei il primo ambito in cui tutte le diversità e/o minoranze siano la regola, la normalità. Quest’idea di gioielli è frutto di un’artista e attivista cinese..

Il futuro è certo,
ma è il passato
ad essere imprevedibile

Sicuramente avrete riletto più volte il titolo di questo articolo. In effetti, a prima vista, potrebbe sembrare incomprensibile visto che recita l'esatto contrario della regola esperienziale umana. Eppure questa frase fu solennemente pronunciata da un uomo passato alla Storia come il padre della rivoluzione bolscevica. Correva l'anno 1920 e - nella Russia ancora grondante di sangue - Lenin usò quell'aforisma per indicare ai suoi compatrioti il radioso orizzonte del paese. Di fronte alla necessità di voltare pagina e aprirsi ad una nuova vita, quella frase era una orgogliosa (e molto rossa...) bandiera. Ma la lungimiranza politica e l'ottimismo della volontà non possono cancellare ciò che si è radicato nella Storia. Il contenuto di quel passato, la sua reale interpretazione non può (e non deve) mai essere dimenticata. Portando all'estreme conseguenze..

Anche la moda finanzia
la campagna vaccinale
La scelta di Moncler

In questo periodo storico particolarmente delicato, si è visto come la moda sia stata veicolo di valori, sia stata mezzo per rafforzare l’economia italiana anche durante il periodo del lockdown, con le esportazioni all’estero, sia stato molto, ma mai nulla di frivolo o secondario. Oggi ne abbiamo l’ennesima conferma con la scelta di Moncler, un noto brand di lusso guidato da Remo Ruffini, di finanziare il più grande hub vaccinale della Lombardia. La scelta nasce da una presa di coscienza personale, in questo periodo in cui tutta la speranza degli italiani è rivolta verso la campagna vaccinale e questa, invece, viaggia molto lenta in alcune regioni, nonostante le risorse di personale e luoghi da adibire. Secondo quanto spiegato in un comunicato, il gruppo di Remo Ruffini ha sostenuto integralmente i..

La città palcoscenico:
all’Università tre giorni
sul teatro di Salvo Licata

Una “tre giorni” sul teatro di Salvo Licata. L’ha promossa l’Università di Palermo. Tre seminari che vedranno la partecipazione di Costanza Licata, figlia del giornalista e drammaturgo palermitano che ne è l’erede e la testimone più attiva sulla scena. Tre incontri che, come ormai d’abitudine a causa della pandemia, si svolgeranno on line sulla piattaforma Teams UniPa. L’iniziativa prende il via lunedì 26 aprile (ore 10-12) con «L’impegno civile e il carattere politico», seguirà mercoledì 28 (ore 10-12) con «Il trionfo della Santuzza» e si concluderà venerdì 30 (dalle 14 alle 16) con «I rigoli della scena». Anna Sica, docente del Dams nell’ateneo palermitano per gli insegnamenti di Storia della regia e della recitazione e Storia del Teatro e dello Spettacolo è tra gli studiosi che hanno maggiormente dedicato la..

Arriva il green pass.
Tutti liberi di circolare
in Europa? Forse

Il tema europeo del momento è il Green Pass ovvero, per i puristi della lingua come me, il certificato verde digitale. Cominciamo facendo chiarezza fin da subito: non è - come ha detto qualcuno - un passaporto vaccinale. Qualcuno lo celebra come la panacea di tutti i mali, o del male, tragico, del momento, in linea con le dichiarazioni trionfalistiche con le quali i super burocrati della Commissione Europea amano presentare le loro grandi “pensate”, altri, quelli che scorgono lesioni dei diritti fondamentali ed inviolabili a tinchité, ne vedono un ulteriore strumento di coercizione ed imposizione da parte della matrigna Europa che altro non vuol fare che schiavizzare i sudditi. Invero nella ricerca del “giusto mezzo” ne scorgerei semplicemente un utile strumento di armonizzazione delle norme atte alla regolamentazione della..

La moda “inclusiva”
non piace agli odiatori
Il caso Bailey-Gates

La moda fa parte delle scienze sociali ed in quanto tale è servita, serve e servirà per studiare l’uomo, il suo cambiamento e la sua evoluzione, ma è anche un linguaggio per esprimere noi stessi, ed è sempre un passo avanti alle masse che un giorno recepiranno questo linguaggio nuovo e lo faranno loro. Ma capita che le masse non siano pronte per accogliere dei nuovi messaggi, ed è lì che la moda deve lavorare ancora più strenuamente, perché questi non sono solo riguardanti le nuove estetiche ma anche i nuovi i valori da accogliere, come l’inclusività. È questo quello che è successo con la foto della nuova campagna pubblicitaria della Maison Valentino, il cui direttore artistico, Pierpaolo Piccioli, insieme al fotografo-modello, Michael Bailey-Gates, volendo trasmettere il messaggio di libertà..

Il senatore Morra e
i dilettanti dell’Antimafia

Il senatore Morra, presidente della Commissione Antimafia, reduce dagli insuccessi nella sua Cosenza, persevera a parlare di vaccini. Stamattina a Sky s’è allarmato per il presunto interesse delle mafie al business dei vaccini. Morra dixit: “Sappiamo da tempo che le mafie hanno manifestato grande attenzione al business della sanità. I vaccini potrebbero essere utilizzati al fine di conquistare consenso. Le organizzazioni mafiose mirano a conquistare consenso, vogliono dimostrare di essere più efficaci e credibili dello Stato”. E ancora: “Se tu demandi ai sindaci la responsabilità di determinare le categorie, tu concedi all’autorità politica un potere che non dovrebbe essere concesso alla stessa. Noi spesso sciogliamo Comuni per infiltrazioni mafiose, quindi bisognerebbe essere il più possibile obiettivi, rigorosi e scientifici, facendo capire che il vaccino va a chi deve essere tutelato..

Caso Denise.
Più trash della tv russa
c’è solo la D’Urso

Un giorno si scoprirà di chi è la colpa, chi commise il peccato primigenio. Nei giorni scorsi nel campionato dello scaricabarile hanno primeggiato Barbara D’Urso e il suo clone russo, il presentatore del people show un po’ Carràmba e un po’ Dove sei? del buon Enzo Tortora a Portobello. In mezzo – per l’ultimo caso – nell’attesa non troppo lunga (state tranquilli) e non necessariamente in rogatoria televisiva internazionale – c’erano stavolta la mamma che da quasi vent’anni vive d’angoscia e di lotta, il suo avvocato che da altrettanto tempo si divide tra le sudate carte e gli essudativi riflettori e tutto un contorno di giornalisti, conduttori, ex attrici-soubrette, opinionisti da anni imbullonati alle poltroncine negli studi tv o di fugace transumanza popolare, perfino quelle che un tempo furono mute..

Gerenza

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