Un click e sei fuori
La democrazia in mano
a un algoritmo

Facebook ha bloccato un mio amico, uno che normalmente scrive post puliti, non polemici, educati, spesso persino teneri. Ma questo, per quanto mi riguarda, è solo un dettaglio. Sono dell’idea che tutte le opinioni debbano avere spazio. Tutte. Se hai la forza di neutralizzarle con la forza dei tuoi argomenti lo fai, altrimenti le incassi e tiri avanti, senza rompere le scatole a chi la pensa diversamente da te. Facebook invece ti blocca. Secondo un meccanismo che a me sembrò perverso ed inaccettabile quando venne adottato nei confronti di Trump, tra il plauso generalizzato di coloro che lo odiavano e che dicevano che nell’ambito di una piattaforma, chi ne è proprietario, può fare quello che vuole. Curioso argomento per una piattaforma in grado di influenzare miliardi di persone. Bloccare una..

Il delirio sanitario
è uno dei mostri
creati dalla demagogia

Polibio, uno storico greco morto quasi 2140 anni fa, scriveva qualcosa, nelle sue Storie, che potrebbe esserci utile per una riflessione attuale: “Finché sopravvivono cittadini che hanno sperimentato la tracotanza e la violenza [...], essi stimano più di ogni altra cosa l'uguaglianza di diritti e la libertà di parola; ma quando subentrano al potere dei giovani e la democrazia viene trasmessa ai figli dei figli di questi, non tenendo più in gran conto, a causa dell'abitudine, l'uguaglianza e la libertà di parola, cercano di prevalere sulla maggioranza […]. Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, [essi] dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il..

Il mio imbarazzo
di fronte a Chinnici,
magistrato d’altri tempi

Il 29 luglio 1983 avevo da pochi giorni sostenuto l'esame di maturità e mi godevo l'estate più lunga e spensierata della mia vita, quando a Palermo, in quello che molti definirono un attentato "libanese", caddero, vittime della mafia, Rocco Chinnici e i suoi "fratelli", Mario, Salvatore e Stefano. Pochi mesi prima, il Consigliere Istruttore aveva incontrato gli studenti di Agrigento, nell'aula magna dell'allora Istituto Magistrale. Ricordo un uomo serio, sereno, con una distinzione d'altri tempi. Dopo il suo intervento, il dottore Chinnici sollecitò le domande dei giovani presenti, seguì un silenzio un po' imbarazzato, forse i docenti non avevano preparato il terreno o forse la timidezza dei provinciali ebbe un qualche peso. Mio padre, preside del Liceo Classico, da dove era seduto, prossimo al magistrato, mi rivolse uno sguardo, nel..

Leggere la politica con
gli schemi del passato
non l’aiuta a evolversi

Ancora molto tempo dopo la celebre equazione di Einstein che vede massa ed energia come grandezze equivalenti, nella nostra esperienza quotidiana continuiamo a ritenerle ben distinte; e d’altra parte, allo stesso modo, continuiamo ad affermare che il sole sorge e tramonta, pur sapendo che in effetti è la terra a girargli intorno. Le più importanti scoperte scientifiche stentano a rivoluzionare il nostro modo di vedere, e noi, pur con la nostra avanzatissima tecnologia, restiamo “antichi” quasi quanto i nostri antenati medioevali. In questa situazione retriva, manteniamo le categorie di sempre anche nel mondo politico: idealmente riconosciamo una sinistra e una destra, ignorando che queste collocazioni spaziali nacquero in Francia, poco prima della Rivoluzione, quando Luigi XVI convocò gli Stati Generali, che nulla avevano a che vedere con quelli convocati dal..

Il successore di Orlando
ha il destino segnato:
verrà dimenticato

C’è folla sotto il balcone di Palazzo delle Aquile. Molti resteranno lì a lungo, in attesa delle piume di Orlando. Tra quelli che presidiano la piazza della Vergogna non si riesce ad indovinare ancora chi sarà Agramante. Nessuno di loro, tuttavia, può avere “il giovanil furore” del re dei Mori. Sono tutti attempatelli, per lo più reduci di antiche tenzoni, hanno una lunga permanenza nel campo della politica. Cercano una nuova occasione, non avendo dato prove brillanti in quelle precedenti. Esprimono la loro indignazione per le bare insepolte, per la munnizza nelle strade e per altre inadempienze dell’amministrazione comunale. E fanno bene. Lo sdegno è legittimo e fondato. C’è una sua evidente caduta e il carisma di Orlando, la sua straordinaria capacità di sintonizzarsi con gli umori della città, si..

Sani o sanati?
Abusivismo: un rimando
di specchi già infranti

Sani o sanati?, mi chiedo, elemosinando, come accade da decenni, la visione (impossibile) di chilometri e chilometri di mare negato dietro le cortine di case e casacce abusive che si sono impossessate da tempo della costa e anticipando nella mia mente la discussione di oggi pomeriggio all’ARS, in cui probabilmente, visti i precedenti esiti, verrà approvato un emendamento (nei confronti del quale, peraltro, lo stesso Presidente della Regione si è dichiarato contrario) che renderà quegli abusi “sanabili”; giustizia o legalità?, libertà o asservimento e dipendenza da manipolazioni surrettizie? Che succede, in poche parole, se cediamo alla tentazione non solo di scindere due facce della stessa medaglia, ma anche e addirittura di contrapporle? Succede che lasciamo il campo a una società malata, dissociata, psicotica, una società, come scriveva Ronald Laing, guru..

Con la Bridgewater
siamo tornati
a riveder le stelle

"Il est grand temps de rallumer les ètoiles". E’ tempo di riaccendere le stelle. Così scriveva Guillaume Apollinaire durante la prima guerra mondiale. Il poeta era là, nelle trincee e per lui si trattava anche di riaccendere, sera dopo sera, “tutti gli astri interiori che erano stati spenti.” Ebbene, non da una guerra siamo stati colpiti, ma da effetti e conseguenze simili ad essa, certamente sì. E i nostri astri interiori, le nostre passioni, i nostri desideri, seppur per un tempo relativamente breve, si sono spenti. Dopo un periodo trascorso in un’atmosfera penitenziale, rinchiusi nel cielo quadrato  delle nostre abitazioni, oggi finalmente abbiamo recuperato  luoghi e abitudini che eravamo stati costretti ad accantonare. E abbiamo, finalmente, riacceso i nostri astri interiori, abbiamo ricominciato a vivere, a desiderare, a rincorrere le..

Nuovo Cinema Siciliano
Un progetto a Cannes
“Non siamo solo mafia”

"Vogliamo mettere in campo nuove energie e rinnovare l’immagine cinematografica della Sicilia, spezzando il binomio mafia-Sicilia e mostrando quanti e quali scenari di grandissimo pregio e varietà possa offrire la Sicilia". Così l'assessore regionale allo Spettacolo, Manlio Messina, in occasione della presentazione al Festival cinematografico di Cannes, di "Sicily, women and cinema", un progetto di comunicazione che ha l’obiettivo di attrarre in Sicilia un numero sempre più alto di produzioni cinematografiche internazionali e il cine-turismo. Il progetto prevede la realizzazione in Sicilia di un remake cine-fotografico affidato a Moja, fotografo di moda e di star del cinema, che intende rinnovare l’immagine della donna siciliana veicolata dal cinema rievocando, attualizzandoli, i personaggi femminili di alcuni film di culto girati in Sicilia, da 'Il gattopardo' di Visconti a 'L’avventura' di Antonioni, da..

Nella politica dei furbi
il “modello Mancini”
non trova spazio

Non si è ancora spenta l’eco – si dice così con una modica dose di retorica – del successo dell’Italia del calcio costruita sulla serietà, l’impegno e lo spirito di squadra, che già una parte dell’Italia della politica torna a vestire i panni tradizionali, quelli dell’irresponsabilità e della furbizia. Di fronte alla ripresa dei contagi, Macron propone il green pass per ridurne il rischio e per spingere i riottosi a vaccinarsi. L’ipotesi trova vasti consensi in tutta Europa, ma fa insorgere Meloni e Salvini in nome della difesa della libertà, si capisce di quella di infettare, di fare ciò che si vuole senza tener conto del diritto degli altri, in questo caso il diritto alla salute, e di rimanere testardamente su una posizione antiscientifica e in fondo delittuosa. C’è una..

Dee Dee Bridgewater,
regina del Jazz Festival
stasera allo Spasimo

Il Sicilia Jazz Festival apre i battenti con una preview, sold out dopo poche ore, per la sua prima edizione. Sarà una delle più grandi jazz vocalist ad aprire il Festival, Dee Dee Bridgewater, in concerto in esclusiva nazionale con l’Orchestra Jazz Siciliana. Una esibizione pensata e voluta dalla Regione Siciliana - Assessorato al Turismo Sport e Spettacolo, promotrice del Festival, la cui organizzazione è stata affidata alla Fondazione The Brass Group. Oggi la diva del jazz internazionale sarà in scena con doppio turno, ore 19.30 e 21.30, presso il Complesso Monumentale di Santa Maria dello Spasimo. «Quando vivevo tra Parigi e Palermo, praticamente stavo più qui che lì - ha detto la Bridgewater al Giornale di Sicilia -. E sono felice che la gente si ricordi di me. In..

Gerenza

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