Sicilia, che fine:
una colonia in mano
a Salvini e Meloni

Meloni e Salvini – uno a te, uno a me – hanno deciso di spartirsi comune di Palermo e presidenza della Regione. Manca la conferma alla notizia ma, se è così, sarebbe nell’ordine naturale delle cose e si chiuderebbe la giostra dei tanti che in questi mesi, sulle macchinine dell’autoscontro, hanno giocato a proporsi come candidati a palazzo delle Aquile e a quello dei Normanni. Tutto torna nella disponibilità di chi ha la forza per decidere e decide secondo calcoli che non riguardano né Palermo né la Sicilia, non vengono fatti né a Palermo né in Sicilia ma a Roma, e sono, semmai, rapportati alle elezioni politiche. Ché se dovessero essere anticipate, quelle del capoluogo cadrebbero sempre prima, se invece arrivassero alla scadenza naturale della legislatura, entrambe, quella del comune..

“La forma del cuore”
presentato a Palermo
da Krogh e la Petyx

In libreria “La forma del cuore” (Mursia, pagg. 252, Euro 17,00) il romanzo scritto a quattro mani dalla senatrice Monica Cirinnà e dall'avvocato Anton Emilio Krogh che mette al centro la libertà di amare e, sullo sfondo di una Napoli strabordante di bellezza e di fantasmi, racconta una vicenda realmente accaduta, una storia d’amore tormentata e travolgente ma anche l’iter legislativo e le profonde motivazioni che hanno portato all’approvazione delle Legge Cirinnà. Un romanzo forte e al contempo delicato che ha la capacità di caricare il lettore di una straordinaria energia positiva per affrontare la vita e le sue insidie con fiducia e speranza. “Viviamo in una società nella quale i diritti, anche quelli conquistati, hanno la fragilità di cristalli, pertanto se è una legge a dare loro forma e..

Agrigento, dove
la politica diventa solo
un fatto di costume

Vengono dal suq della politica due vicende che, insieme a tante altre, alla politica somigliano come una patacca che a malapena segna le ore ad un Rolex. Vengono dalla provincia di Agrigento ed entrambi sono episodi di costume che nascono e si consumano sulla spinta di interessi e di ambizioni personali. Alcuni giorni addietro il segretario e tutti i componenti del direttivo provinciale della Lega hanno lasciato quel partito delusi, hanno dichiarato, dall’ambiguità del suo leader, in particolare sulla questione dei vaccini. Erano transitati lì pochi mesi addietro, quando una parte del ceto politico siciliano scoprì di avere avuto sempre nel cuore Alberto da Giussano e Forza Etna. Quell’antica, nascosta fede era affiorata sulla spinta dei sondaggi e per la convinzione che il carro condotto dal “comandante” fosse trionfalmente avviato..

Lettera aperta a Mario
che chiede di morire.
Ne ha tutto il diritto

Caro Mario, quando ho sentito raccontare la tua storia mi sono tornate alla memoria le parole di mio padre, del suo dolore, di quegli ultimi giorni in cui mi diceva “fa’ presto”! Quel dolore del corpo e della mente che non riusciva più a sopportare. Quel dolore che il cancro gli infliggeva e che quarant’anni fa si combatteva a mani nude, senza oppiacei e senza speranza. “Fai presto per quella fiala di dicloreum…”. Ed io sapevo che dopo meno di un’ora il dolore sarebbe ricomparso ancora più violento. Corre per la mente confuso quel ricordo straziante che mi cambiò profondamente. Giovane medico appena laureato, dovevo confrontarmi con un nemico mai incontrato e reso ancora più terribile dalla rassegnazione e da quell’abisso di una cultura che rifiutava i trattamenti antidolorifici. Ricordo..

Se il centrosinistra
vuole vincere
si limiti a guardare

Mi consentano – con la “s” strascicata, il riporto, i tacchi e un bel po’ di miliardi, stessa età consentendo, potrei somigliare a Berlusconi – mi consentano i dirigenti del Partito democratico, quelli delle altre forze di sinistra e dei Cinque stelle di suggerire loro di non far nulla in vista delle elezioni di Palermo e di quelle regionali. Naturalmente, in punta di ironia, dico loro che se scendono in competizione, probabilmente finiscono per litigare e complicare il discorso. Lascino fare alla destra, ché da lì potrebbe venire un regalo che per la verità non si può dire più inatteso. Stare fermi, individuare buoni candidati, condurre la campagna elettorale con moderazione, evitare di impelagarsi nella predisposizione di un progetto per il governo della città e della Regione, un impegno culturale..

Primo italiano alla guida
di un’Università
in Bosnia: è Messina

Per la prima volta in Bosnia Erzegovina un italiano viene nominato al vertice della prestigiosa Istituzione Accademica e Culturale “Università Internazionale di Gorazde”. Su proposta del Senato Accademico della I.U.G., il Governo della Bosnia Erzegovina ha scelto, il prof. Salvatore Messina, quale Rettore della predetta Università. Se questa notizia non sorprende il Mondo accademico internazionale, certo inorgoglisce noi italiani. Ordinario di Politica Economica Internazionale, Il prof. Messina ha svolto la propria carriera universitaria nelle più prestigiose università del mondo, fra cui: l’Università Sorbonne Nouvelle Parigi III, George Town University di Washington D.C., UQAM - Università del Quebec a Montreal Canada, Università di Parigi XIII etc. È autore fra l’altro di 67 testi universitari e di centinaia di articoli e pubblicazioni tradotti in undici lingue. Messina non è nuovo a centrare..

Sfregio al Brass Group
Zero euro dal Ministero
Garsia: “Faremo ricorso”

"C’è del marcio in Danimarca?". S’interroga Ignazio Garsia, presidente della Fondazione The Brass Group, dopo l’esclusione dell’Orchestra Jazz Siciliana dal Fondo Unico dello Spettacolo del Ministero dei Beni Culturali. “Un provvedimento inquietante – continua Ignazio Garsia – perché è forte il sospetto che una Commissione valutatrice che attribuisce, per esempio, un punteggio bassissimo al Teatro alla Scala e altissimo alla Compagnia Lirica Peloritana, abbia commesso un macroscopico errore nell'apprezzamento, talmente abnorme e grossolano da essere evidente a chiunque, anche a chi non frequenta i teatri musicali, di ravvisare la palese incongruità della valutazione. E poiché è sempre maggiore il sospetto che l’assenza di criteri specifici e trasparenti favorisce l’applicazione, da parte dell’esperto di jazz della Commissione Consuntiva del Ministero, di giudizi arbitrari guidati dalla logica di favorire i soli raccomandati,..

Draghi non è eterno
Non gioverebbe
alla democrazia

Per due anni abbiamo avuto l’avvocato del popolo, un professore di diritto senza arte né parte, in politica s’intende, uno sconosciuto che, per un’eccezionale congiunzione astrale, approdò a Palazzo Chigi, attribuendosi questo improprio, leguleo appellativo. Nel tempo qualcosa ha imparato, ha smesso di riproporsi con toga e tocco e sta ora faticosamente tentando di accreditarsi capo di un movimento rissoso e sempre alla ricerca di una identità. Per quel che vale la mia opinione, non mi piacerebbe sia stato sostituito da un commissario del popolo- riferimento ad un tempo della storia di alcuni paesi ingloriosamente finito- un tutore delle istituzioni, un curatore fallimentare dei partiti e della politica. Nessun accostamento di Draghi a Conte. Diversi per storia, cultura ed esperienze, al primo non piace proclamare, rifugge dall’attribuirsi ruoli impropri, preferisce..

“Sapevamo già tutto”
La mafia vista
da chi l’ha combattuta

Nella lotta alla mafia, per il palermitano Giuseppe Governale, generale dell’arma dei Carabinieri, si è perso troppo tempo. E’ da questa convinzione, documentata dal racconto e accompagnata da un rimpianto malcelato, che prende vita ‘Sapevamo già tutto’. Nel libro edito da Solferino, 352 pagine, l’ex direttore della Dia e comandante del Ros, descrive alcuni approcci investigativi che, già dalla fine dell’Ottocento, un secolo prima delle rivelazioni di Buscetta a Giovanni Falcone, delineano con chiarezza i tratti salienti dell’organizzazione. Ad aprire la riflessione di Governale, e a rafforzare la convinzione che “dovevamo combatterla prima”, è l’iniziativa che nel 1898 vide protagonista il questore di Palermo, Ermanno Sangiorgi. Nei trentuno rapporti giudiziari consegnati al procuratore del Re, emerge la presenza di otto gruppi (lo stesso numero dei mandamenti di oggi) e delle..

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