La prima crisi di Meloni. Cronache da un fortino assediato
E ora pure questa. Non bastavano le sortite dell’alleato d’oltreoceano a chiudere Giorgia Meloni in un silenzio intirizzito (incrinato, ieri, solo da una nota in cui parla di “pace”). Arriva pure la condanna del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Neanche il tempo di focalizzarsi sull’estero e tornare con la mente alle parole del sottosegretario Fazzolari che al Foglio a ottobre disse: “Dovesse vincere Trump, non credo verrebbe meno il sostegno a Kyiv”. Un’uscita invecchiata male. Perché adesso Meloni, che aveva nel posizionamento internazionale un suo punto di vanto, non sa che fare: se gioco troppo di sponda con l’Ue, l’amico di Mar-a-Lago molla pure me? Un gran grattacapo che si aggiunge a settimane infauste, dal caso Almasri al caos nei servizi, passando per l’affaire Paragon, il ministro Nordio che smentisce..