Trump e Musk. Com’è diventato difficile amare l’America

Ho amato l’America. L’ho amata già a sette anni, inseguendo le jeep dei soldati per le caramelle, le “candies”. L’ho amata quando iniziai a capire che nella parte del mondo in cui vivevo si costruiva il sistema di libertà che dura tuttora e si edificava una condizione di benessere dopo i disastri della guerra e la dittatura fascista. Ho amato la letteratura americana leggendo Melville, Mark Twain, Hemingway, Dos Passos, Faulkner, Fitzgerald, Jack London e Bukowski. Sono stato affascinato dalla musica e dalla cinematografia e ho ammirato le innovazioni industriali e tecnologiche. Sono stato incantato da New York, Chicago, San Francisco e dalla architettura orizzontale americana. L’ho considerata la terra della speranza, quella che rendeva concreto il sogno del riscatto di tanta gente proveniente da ogni parte del mondo a..

La Chiesa torna a pregare
per la vita di Papa Francesco

"Il Papa nel primo pomeriggio di oggi, dopo una mattinata trascorsa alternando la fisioterapia respiratoria alla preghiera in cappella, ha presentato una crisi isolata di broncospasmo che ha, tuttavia, determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio. Il Papa è stato prontamente broncoaspirato ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi. Il Papa è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche. La prognosi permane pertanto ancora riservata. In mattinata ha ricevuto l'Eucarestia". Lo comunica la sala stampa. Continua su Huffington Post

Tra Trump e Meloni c’è Mattarella che vorrebbe sapere

Scriverebbe Fazzolari: piovono bimbiminkia. Giorgia Meloni si sta mordendo la lingua. E’ incollerita con Andrea Stroppa, l’amico alla seconda di Musk, il nerd che fa carotaggi sui ministri, insegue direttori, sputa bile contro FdI, sul ddl Spazio. C’è tutta Meloni, la migliore, quella che sa dosare ironia e veleno, in questa sua frase: “Abbiamo un nuovo grande personaggio”. Ieri sciopero dei magistrati, due vertici di governo, l’incontro con Meta, oggi è previsto il Cdm sul caro energia. Si aggiunge il Quirinale. Anche Mattarella, perché la notizia è che non la conosce e gli piacerebbe tanto, ma tanto, apprenderla, vorrebbe sapere quale sia il piano del governo su dazi, Trump, Ue. Il piano di Meloni è semplice. Vuole che l’Europa la scelga e le dica: con Trump, per noi, tratti tu...

Trump vuole ipotecare
l’Ucraina delle terre rare

Manca ancora il quadro ma si può dire che la cornice, tutto sommato, c'è. Stati Uniti e Ucraina hanno definito i termini generali dell'accordo che dovrebbe consentire ai primi di mettere le mani sulle ricchezze minerarie della seconda, come forma di ristoro per l'impegno economico e militare americano nella difesa di Kiev contro l'invasione russa. È Donald Trump, durante la sua prima riunione con i ministri, ad annunciare che venerdì Volodymyr Zelensky sarà alla Casa Bianca, firmerà l'intesa e "riavremo i soldi". L'idea di base è quella di costituire un fondo di investimento partecipato dai due Paesi, al quale l'Ucraina parteciperà al 50% attraverso i ricavi generati da tutte le sue risorse energetiche e minerarie, escluse quelle che già attualmente contribuiscono al bilancio statale. È il modo per consentire l'accesso..

Musk non insegue il pianeta Marte ma il dio della guerra

C’è in ognuno di noi un Marte nascosto, un pianeta lontano che ci chiama con la voce dell’impossibile. Elon Musk lo ha reso un sogno visibile, concreto, ingegneristico. Ma il suo Marte non è altro che la trasposizione tecnologica di un desiderio universale: ricominciare, fuggire, costruire un mondo nuovo dove la vita possa avere un senso diverso. Chi non ha mai desiderato un’altra possibilità? Chi non ha mai sognato di lasciare dietro di sé tutto ciò che lo stringe, lo soffoca, lo incatena? Marte è il simbolo di questo impulso primordiale. È l’Ovest dei pionieri, è la zattera di chi scappa dalla tempesta, è la promessa di un altrove. Non è solo scienza, non è solo tecnologia. È mito. È il desiderio di riscrivere la storia, di tracciare un nuovo..

Santanchè alla Camera: daje de tacco, daje de borsetta

"Non mi farete diventare come voi! Avrò sempre il mio tacco a spillo!”. Il brusio più forte nell’Aula di Montecitorio, dai banchi dell’opposizione, arriva in questo momento. Quando, nel corso della replica alla mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 stelle e sottoscritta dal Pd, la ministra del Turismo, Daniela Santanché si lancia in una difesa del suo stile. E anche del suo status sociale. La difesa del suo operato arriverà dopo. Quella della presunzione di innocenza c’era già stata: la ministra aveva, infatti, citato la Costituzione, fatto riferimenti al garantismo, ricordato alle opposizioni tutti gli amministratori di centrosinistra costretti alle dimissioni salvo poi scoprirsi innocenti garantista. Nel bel mezzo della discussione, ecco che però si lancia, tra le risate delle opposizioni, in una sorta di agiografia di se stessa:..

Agrigento Capitale della Cultura. Qualcosa si muove

Forse qualcosa si muove. Forse è possibile recuperare, almeno in parte, il progetto “Agrigento capitale della cultura 2025”. I tempi sono molto stretti e quelli perduti irrecuperabili. La svolta potrebbe essere stata la nomina a presidente della Fondazione dell’ex prefetta Cucinotta in sostituzione del professore Minio, probabilmente quello con minori responsabilità rispetto a quelle di altri. La scelta di Schifani ha sottratto la realizzazione del progetto alla palese inefficienza, alla gestione della classe dirigente locale, incapace di cogliere il valore e il significato dell’evento, che ha rischiato di trasformarsi in un rilevante danno d’immagine per la città e per la Regione. Per realizzare una condizione diversa da quella dei mesi passati, almeno dal punto di vista organizzativo - ché talune incertezze sulle scelte culturali rimangono -, la dottoressa Cucinotta ha..

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