Attenti, il mix di crisi economica e
paure irrazionali genera dittature

Il sonno del capitalismo genera dittature. La parafrasi del famoso dipinto di Francisco Goya ben riassume l'intervento del Presidente Sergio Mattarella all'assemblea nazionale di Confindustria - interrotto più volte dagli applausi della platea. Il capo dello Stato vede arrivare tempi difficili, soprattutto dal punto di vista economico, e quindi decide di avvertire governo e imprenditori del rischio che si staglia in lontananza: se si affronta l'eventuale crisi economica lasciandosi andare a irrazionali paure, o ancora peggio si pensa di poterle cinicamente cavalcare per incassare effimeri ritorni elettorali, be' la probabilità di uno sbocco autoritario aumenta vertiginosamente. Invece la democrazia va salvaguardata in tutti i modi. E il miglior modo per farlo è adoperarsi per lo sviluppo economico, uno sviluppo che però non generi ulteriori diseguaglianze e che invece sia al..

FdI, la sindrome dell’assedio
Donzelli: siamo sotto attacco

"Ci sembra evidente come oggi, ora che finalmente torna la politica, con un nuovo assetto di stampo conservatore di centrodestra, si assista a una forte reazione. Che non ci spaventa né ci stupisce. Ma, anzi, ci motiva". Giovanni Donzelli conferma la sindrome dell'assedio che si vive dentro Fratelli d'Italia. Il capo organizzazione del partito di Giorgia Meloni si riferisce "non solo al Pd con ciò che gli ruota attorno, e quindi della loro paura di perdere peso e posti, ma anche ai tanti che in anni di sospensione della politica si erano presi posizioni di potere, approfittando di vuoti". E quindi "lobbisti, gruppi di pressione economici potenti, tanti che hanno appunto occupato spazi di potere. E siccome a noi non interessa il potere per il potere, ma il bene della..

Il commissario Schifani protesta: non gli danno la cazzuola

Non ce n’è. Renato Schifani vuole fare il commissario. Ora. A tutti i costi. Di cosa? Dell’A19, l’autostrada che connette Palermo e Catania e che attualmente può contare sul record (poco invidiabile) di cantieri, deviazioni e interruzioni. Annunciata per la prima volta lo scorso maggio, la nomina è slittata al 29 agosto, quando Salvini, accogliendolo al ministero, consegnò la lieta novella al governatore. Che un paio di giorni dopo, pensate, proclamò il completamento dei lavori sul viadotto di Ponte Cinque Archi. Già tutti se l’immaginavano con cazzuola e secchiello allo svincolo di Resuttano (per dare l’esempio, va da sé). Invece la passerella romana si è rivelata aria fritta. La nomina non c’è ancora e Schifani, che una non se la tiene, è già pronto a fare il diavolo a quattro:..

Settemila migranti a Lampedusa
e Salvini apre la caccia a Meloni

Giorgia Meloni deve aver constatato quanto sa di sale lo pane altrui quando, all’uscita del salotto di Bruno Vespa, si è ritrovata in mano le dichiarazioni di Matteo Salvini, esibitosi in contemporanea con un certo ritrovato vigore (sovranista). Dichiarazioni che rendono plastica la più classica inversione dei ruoli rispetto a quando l’uno, sia pur con molti distinguo, subiva il sostegno al governo Draghi e la conseguente emorragia di voti, mentre l’altra, per nulla consumata dai doveri, poteva baldanzosamente interpretare il ruolo di alfiere del sentiment populista: quel senso comune scettico con l’Europa, insofferente alle regole, ostile agli immigrati e bisognoso di un nemico. Continua su Huffington Post

Berlusconi è morto, e neanche Forza Italia sta tanto bene

Niente da eccepire sul decreto Caivano perché l’ordine a Tajani è non disturbare Meloni. Il pasticcio sulle banche e l’inutile barriera anti Le Pen. Le truppe tacciono e il liberalismo non è più nemmeno uno slogan

La scelta di Bianca Berlinguer? Ricorda quella di Mancini

Senza la concorrenza di 'Di Martedì', con Floris non ancora rientrato dalle "ferie", Bianca Berlinguer è riuscita a stupire in negativo. La seconda puntata di "E' Sempre Carta Bianca", in onda su Rete 4, ha ottenuto la media di 939 mila spettatori con il 7 per cento di share (quasi tre in meno rispetto all'esordio). Dati che le sono valsi il nuovo selvaggio attacco del sommo critico del Corriere, Aldo Grasso. "Due o tre cose che so di Bianca Berlinguer. Ci sarà tempo per parlare di «È sempre CartaBianca» (siamo ancora a «Non è la Rai»), la recensione potrebbe essere scritta senza guardare il programma, tanto è sempre il solito circo. Ma il suo passaggio a Mediaset mi ha ricordato molto quello di Roberto Mancini all’Arabia Saudita - scrive Grasso..

Meloni in trincea contro
un assedio che non c’è

“Gli attacchi e le trappole si moltiplicheranno”, scandisce Giorgia Meloni davanti alla platea di delegati plaudenti accorsi per l’Assemblea nazionale. Il suo podio prende le sembianze di un bastione della Fortezza Bastiani, il mitologico avamposto nel nord descritto dalla fervida immaginazione di Dino Buzzati, consumato dall’attesa dell’attacco dei barbari che non arriva mai. “Ci attaccano perché diamo fastidio”, dice la premier come se nessun governo prima del suo fosse stato messo sotto la lente d’ingrandimento dalla stampa e criticato dalle opposizioni. Denuncia “dossieraggi e fake news contro di noi”, mette in guardia da “attacchi e trappole che si moltiplicheranno”. A che cosa si riferiva esattamente, si chiede a uno dei delegati muniti di badge di riconoscimento bianco e blu, i colori di Fratelli d’Italia. “Ma che ne so, lo dice..

Liste d’attesa. Le Asp vogliono prendersi i fondi dei privati

“Nelle mire della pianificazione dello smaltimento delle liste d’attesa in Sicilia è in atto una grave discriminazione: per qualcuno nella nostra regione sembrano esistere malati di serie A e malati di serie B”. Lo affermano Salvatore Calvaruso e Salvatore Gibiino, presidente e coordinatore del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio). “Questa discriminazione – spiegano - la sta mettendo in atto la Regione che, nell’applicare le indicazioni contenute nella circolare del Ministero della Salute che chiede alle Regioni di abbattere le liste d’attesa, finge di non sapere che per farlo non è sufficiente chiedere alle ASP di comunicare le liste dei propri CUP. In Sicilia il 70% delle prestazioni viene erogato dalla specialistica accreditata esterna e le liste d’attesa degli ambulatori della specialistica non compaiono nei CUP provinciali”...

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