In morte di un boss. S’apre la danza su complotti e misteri

Ora che la morte ha sigillato per sempre i suoi occhi indemoniati, ora che il cancro gli ha devastato il corpo e gli ha stroncato gli ultimi furori mafiosi, ora che le tre donne chiamate al capezzale dell’agonia – la sorella, la nipote e la figlia ribelle – si preparano ad accompagnarlo al cimitero senza nemmeno la benedizione di un prete, ora che la giustizia chiuderà per sempre un fascicolo di nefandezze rimasto aperto per oltre trent’anni, chi si ricorderà di Matteo Messina Denaro, killer e boss di Cosa nostra, accusato di avere fiancheggiato, nella terribile stagione delle stragi, i sanguinari corleonesi di Totò Riina? Parce sepulto, verrebbe da dire. Ma non sarà facile per nessuno stendere un velo di misericordia sulle sue imprese criminali. Non lo permetteranno i familiari..

“Non parlerò mai”. Messina Denaro
se ne va col suo carico di segreti

Sentito dai magistrati subito dopo l'arresto, tra frasi elusive e autoassoluzioni, aveva detto una cosa con chiarezza: "Io non parlerò mai". Chi aveva studiato bene la sua figura non aveva mai nutrito dubbi a riguardo: Matteo Messina Denaro - morto oggi e arrestato a gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza - non si sarebbe mai pentito. Non avrebbe mai collaborato con la giustizia, né si sarebbe assunto la responsabilità per i crimini efferati che le sentenze gli hanno attribuito. Continua su Huffington Post

Un rigurgito sovranista ha fatto
inciampare Meloni sul più bello

Giorgia Meloni è inciampata sulla linea del traguardo. Fino a qualche giorno fa, a bilancio del primo anno di governo, in politica estera la premier sarebbe stata promossa a pieni voti. In barba agli allarmi e ai sospetti scattati dodici mesi fa in quasi tutte le cancellerie europee, l'inedito esecutivo di destra-centro si era mosso sui binari giusti. Anche grazie, e soprattutto, ai vincoli esterni, al rodato sistema costituzionale e agli argini e ai consigli di Sergio Mattarella. A far alzare i voti non è stata però solo diligenza e disciplina. Meloni in un anno ha costruito un ottimo rapporto con il presidente Usa, Joe Biden, in nome di un atlantismo di ferro e del sostegno all'Ucraina senza se e senza ma. Ha tessuto buone relazioni con Bruxelles, grazie al..

Addio a Napolitano. Fu il primo
capo dello Stato eletto due volte

Se ne va all'età di 98 anni Giorgio Napolitano, il primo presidente della Repubblica della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato, il primo capo dello Stato a provenire dal Partito comunista italiano. Eletto come 11° presidente il 15 maggio 2006, è stato rieletto il 20 aprile 2013 e restò al Quirinale fino al 14 gennaio 2015. Un capo dello Stato forte e amato, apprezzato, supplicato di restare, critico e criticato dal mondo politico. Continua su Huffington Post

Giuliano Ferrara: Meloni una di noi, chi lo avrebbe detto

Franco Karrer, chi è costui? Un urbanista con il curriculum accademico e scientifico che è una bomba, uno della famiglia della sinistra democratica ora e di nuovo nel comitato promotore del Ponte, tra Giorgetti e Salvini. Alberto Prestininzi, chi è costui? Un supergeologo di livello europeo, curriculum ed esperienza sul campo blindati, nello stesso gruppo della Grande Opera Massima, roba cui lavora il Truce e che farebbe, se progettata e magari realizzata senza troppi rischi, impallidire il ricordo della Grande Bonifica Pontina del Duce. Oltre tutto, secondo il Corriere, avrebbe detto in passato che non scassassero le balle, temperature e piogge sono nella norma (una provocatoria divinità per noi scettici della devozione verde). Un anno dopo, il regime fascio-liberale, atlantista europeista e ora anche sparagnino o un po’ frugale nella..

Mattarella archivia Dublino
“Migranti? Serve più coraggio”

"Le regole di Dublino sono preistoria, era un altro mondo, non c'era una migrazione di massa, è come fare un salto in un'altra era storica. Sono una cosa fuori dalla realtà. Occorre invece uno sforzo insieme, prima che sia impossibile governare il fenomeno migratorio in modo da affrontarlo con nuove formule". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione alla stampa con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier nel corso della loro visita a Piazza Armerina. Secondo Mattarella, "tre sono le questioni primarie di fronte al Mondo e all'Europa: clima, energia e migranti. Con Steinmeier abbiamo sorvolato le zone colpite dagli incendi in Sicilia, anche a causa del mutamento del clima con fenomeni tropicali. A Catania vedremo un importante stabilimento di produzione di energie pulite. È una esigenza..

Meloni all’Onu: “Guerra globale
ai trafficanti di esseri umani”

Un intervento, più breve, di chi l'aveva preceduta, a conclusione della sessione serale dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, per riaffermare le direttrici su cui sta muovendo il governo: l'appoggio chiaro all'Ucraina, la condanna dell'aggressione russa, un piano di cooperazione con l'Africa nel nome di Enrico Mattei, il controllo etico dell'intelligenza artificiale e la riforma del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Giorgia Meloni allora rivendica "con chi sta l'Italia", cioè con l'Ucraina che in nome di quell'"amore per la Patria" sta rispondendo all'aggressione russa "oltre l'inimmaginabile". Ma se quella all'Ucraina è anche "e" una guerra mossa non solo contro l'Ucraina, ma contro le nazioni più povere", ecco allora che l'attenzione dell'Italia, sottolinea il presidente del Consiglio, "è rivolta particolarmente verso l'Africa, dove nazioni già provate dai lunghi periodi di siccità e dalle..

Tredici sbarchi in meno di un’ora
A Lampedusa torna il pienone

"Non permetterò che l'Italia diventi il campo profughi d'Europa". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a margine della cerimonia con cui ha deposto una corona di fiori al monumento di Cristoforo Colombo a New York. "Bisogna dichiarare guerra ai trafficanti di uomini". Dopo una giornata relativamente tranquilla, con un numero di arrivi abbastanza contenuto, il caos è tornato in serata a Lampedusa, quando in meno di un'ora sul molo Favarolo si sono succeduti tredici sbarchi con centinaia di migranti. Molti sono stati trasbordati dai barchini alle motovedette della guardia di finanza, una carretta stracolma di profughi è stata trainata e almeno un'altra è riuscita ad arrivare da sola. Le barche, approfittando delle buone condizioni del mare, avrebbero viaggiato, procedendo parallelamente a gruppi di quattro o cinque. Fino a poche..

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