Il killer di Bruxelles è morto in
uno scontro a fuoco con la polizia

La fuga per tutta la notte, dopo l'attentato nel centro di Bruxelles e l'assassinio di due cittadini svedesi. Poi in mattinata uno scontro a fuoco con la polizia belga nel sobborgo di Schaerbeek, il ferimento, il ricovero in rianimazione, quindi la morte. È stato così neutralizzato Abdesalem Lassoued, l'uomo che ieri ha fatto ripiombare Bruxelles nell'incubo del terrorismo. L'uomo, di origine tunisina, soggiornava illegalmente in Belgio. Era armato ed è stata trovata un'arma compatibile con quella usata per l'attentato. Secondo fonti di polizia, altre 2 persone sono attualmente ricercate in relazione all'attentato. Il Belgio ha convocato un Consiglio di sicurezza nazionale alle 15:00 per rivalutare le misure di sicurezza disposte a seguito dell'attentato, ha annunciato il premier belga, Alexander De Croo, in conferenza stampa. Nella capitale belga è stato portato..

E’ ufficiale. Buttafuoco presidente della Biennale di Venezia

Entro la fine dell’anno, verosimilmente per la metà di dicembre, lo scrittore e saggista Pietrangelo Buttafuoco diventerà il nuovo (designato) presidente della Fondazione Biennale di Venezia. Lo scrive Paolo Conti sul Corriere della Sera. Ormai non è più una indiscrezione: tra gli addetti ai lavori la nomina viene data con sicurezza, questione di giorni. Il mandato dell’attuale presidente, Roberto Cicutto, insediato nel febbraio 2020 e indicato dall’allora ministro Dario Franceschini, scade ufficialmente il 2 marzo 2024. Ma sia a Venezia che nei Palazzi romani - si legge nell'articolo - tutti sanno che il rapporto tra il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Cicutto è stato all’inizio del governo Meloni molto freddo e poi inesistente. La nomina prevede una designazione da parte del ministro Sangiuliano e poi il parere delle commissioni..

Più che per Gaza, gli Usa
hanno paura di Iran e Cina

Sulla guerra in Medio Oriente piomba ciò che si temeva fin dall’inizio: la minaccia iraniana. "Se gli attacchi del regime sionista contro i cittadini indifesi e il popolo di Gaza continuano, nessuno potrà garantire il controllo della situazione e la ‘non espansione’ dei conflitti", avverte il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian durante il suo incontro con l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani. Da Washington il consigliere della Casa Bianca per la sicurezza Jake Sullivan ammette: “Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci a ogni eventualità”. Ecco perché gli sforzi statunitensi sono concentrati a evitare un’escalation. E un’invasione di terra da parte di Israele a Gaza sarebbe la miccia di una possibile escalation, evidentemente. L’operazione, che diventa sempre più una sorta..

Per 10 anni il porto di Palermo ha avuto un nemico: Orlando

Oggi tutti ne parlano. Il Marina Yachting, inaugurato qualche sera fa a Palermo, ha dato un volto nuovo alla città. Ha riconciliato i palermitani con la bellezza. Il molto trapezoidale di cui tutti si riempiono la bocca, però, è il risultato di un percorso a ostacoli e di una guerra fra il Comune di Palermo e l’Autorità Portuale durata circa vent’anni. E finita nel 2018, con l’approvazione del Piano regolatore del Porto, che finalmente apre alla costruzione di un waterfront fra la Cala e il Castello a Mare. Decisivo, come scrive Daniele Ditta su Palermo Today, l’avvento di Pasqualino Monti, che nel 2018, appunto, chiude il contenzioso con l’ex sindaco Leoluca Orlando. “Rieletto sindaco nel 2012, il Professore aveva infatti messo in discussione il Prp presentato a Palazzo delle Aquile..

Caruso per Galliani. Così la Sicilia conquista la Brianza

Ora sì che Adriano Galliani, nel collegio di Monza-Brianza, può dormire sonni tranquilli. All’ex amministratore delegato del Milan, in corsa contro Cateno De Luca per il seggio al Senato che fu di Berlusconi, è arrivato l’endorsement di Marcello Caruso. Il commissario di Forza Italia in Sicilia, chiaramente conosciutissimo dalle parti di Arcore, sposterà una valanga di voti. Anzi, sarà lui, assieme a Renato Schifani, a permettere al Condor – è così che lo chiamano gli appassionati di calcio – di trionfare in uno dei distretti più produttivi d’Italia. Col loro esempio di realpolitik, di promesse mantenute, di riforme approvate (sic!), e dopo aver già convinto i siciliani che non esiste un governo migliore di quello Cuffaro (ops!), avranno vita facile coi brianzoli. Galliani è tornato in campo per riconoscenza nei..

Caso Apostolico. Un comico Aventino dentro Montecitorio

L'interrogazione parlamentare sul caso Apostolico è la ghiotta puntata del più stupefacente e vasto fotoromanzo che ci sia, quello da alcuni chiamato anche “politica italiana”. È l’album in assoluto a noi prediletto, l’invenzione al momento a noi più cara, quella che più riteniamo vicina alla grande tradizione comica del nostro paese: l’Aula della Camera dei deputati che ieri mattina era deserta – c’erano quattro persone in tutto: due soli i deputati – mentre si svolgeva un’interrogazione parlamentare sul caso che più d’ogni altro accelera il metabolismo dei politici sui giornali, sui social e in tv. Insomma, già l’Aula del Senato, giovedì, era mezza vuota quando il ministro Piantedosi spiegava cos’era successo secondo lui. Mentre ieri, quella di Montecitorio, pareva un appartamento sfitto. Chiamati a rispondere, i ministri non s’erano presentati,..

Zaki nega l’orrore: non può avere libertà di parola

Le opinioni sono nella battaglia oppure non contano. Oppure hanno influenza e realizzano la malignità o la banalità del male. Se dici che la colpa è del governo israeliano dici che la questione palestinese è all’origine del raid assassino di Kfar Aza, cancelli la verità unica dell’orrore, ti esprimi con una patente bugia. Hamas non è “i palestinesi”, li ha sottoposti volontariamente ai bombardamenti di queste ore, all’assedio, che non è una vendetta ma autodifesa, e lo ha fatto massacrando bambini del nemico. Questo conta, e conta contraddire questa verità se paghi un prezzo, se devi cercarti un luogo alternativo per dirlo. Perché mai devo offrirti una tribuna pubblica, che si ispira o dovrebbe a verità plurale e cultura, per sparare questa tua opinione come un proiettile e moltiplicare le..

Le fiaccole, la bandiera, l’inno
In migliaia a difesa di Israele

La difesa di Israele, del suo diritto di esistere, di resistere all’aggressione terroristica, di reagire al gravissimo attacco subito a causa di Hamas. E la condanna nei confronti del gruppo terroristico che sta costringendo Israele a piangere centinaia di morti. C’erano questi concetti, queste parole, nell’abbraccio che Roma - e buona parte della politica - ha dato alla popolazione d’Israele, nel corso della fiaccolata organizzata all’Arco di Tito dal Foglio. Quattromila presenti, tante kippah, tante bandiere d’Israele, e una voce sola: quella di chi vuole mostrare la sua solidarietà incondizionata al Paese che ha subito quello che il premier Benjamin Netanyahu ha definito “una barbarie mai vista dall’Olocausto”. È la stessa voce di chi, appartenente alla comunità ebraica mostra al suo vicino i video degli attacchi contro Israele, avvenuti sabato..

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