Arriva il premierato. Tutte le
obiezioni dei costituzionalisti

Il testo di riforma costituzionale è stato appena approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri. Ha scatenato una serie di obiezioni dei costituzionalisti, sin dal momento in cui sono emerse le prime bozze. Suscita perplessità innanzitutto l'elezione diretta del premier, ma seguono una serie di altri distinguo, tutti fatti con dovizia di argomentazioni. Vediamo quali. ELEZIONE DIRETTA DEL PREMIER Cosa prevede la riforma. Il presidente del Consiglio, che fino a oggi è stato nominato dal presidente della Repubblica a seguito di un giro di consultazioni fatte per accertare che ci fosse una maggioranza, sarà "eletto a suffragio universale e diretto". Saranno quindi i cittadini a eleggere direttamente il premier. Il presidente della Repubblica gli darà mandato di formare il governo. Quali sono le obiezioni. La stragrande maggioranza dei costituzionalisti ritiene che..

Pd in ​​piazza. Le variazioni di Elly superano quelle di Brahms

Ci piace l’onorevole Elly Schlein, anche perché offre a noi, che siamo degli ostinati sedentari, l’emozione di sentirci sia pure fuggevolmente sportivi: le ultime escogitazioni della segretaria del Pd, infatti, non si ascoltano. Si inseguono. Prendiamo la manifestazione di piazza indetta per il prossimo 11 novembre. Ella, anzi Elly, aveva annunciato una mobilitazione del suo partito contro la manovra economica, circa un mese fa. “In piazza per l’economia”. Ecco. Poi però è scoppiata la guerra in Israele. Ed Elly, cioè ella, insomma Schlein, ha annunciato da Fabio Fazio che la mobilitazione sarebbe stata anche contro la guerra. “In piazza per la pace”. Ottimo. Poi però il governo Meloni ha esplicitato l’intenzione di presentare una riforma del sistema istituzionale. Accidenti. Sicché Schlein, cioè Elly, ha subito dichiarato che il Pd sarebbe..

La Meloni abbocca allo scherzo
“La guerra in Ucraina ha stancato”

"Siamo stati ingannati da un impostore". Palazzo Chigi è costretto a correre ai ripari, dopo che dalla Russia è stata diffusa una conversazione tra la premier Giorgia Meloni e colui che si era qualificato come "presidente della Commissione dell'Unione Africana". Peccato che dall'altra parte della cornetta non ci fosse nessun leader africano. C'erano, invece, dei comici russi, con un intento propagandistico. A parziale discolpa della malcapitata premier notiamo non è la prima volta che un leader occidentale abbocca a questo tipo di scherzi, che sono uno dei tanti tentativi russi di farsi beffa dell'Occidente da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Stavolta è toccato a Meloni, ma non solo. Perché i comici hanno ingannato anche l'ufficio del consigliere diplomatico della premier, che le ha passato la telefonata. Ed è..

La scossa emozionale di Crosetto
il complotto dei giudici è rinviato

Ecco, è perfetto: le due notizie di giornata sono apparentemente diverse e non legate da nessun filo. Una racconta dell’ennesima tenzone alla Camera, dove Guido Crosetto ha provato a mettere una toppa sulla sua bombastica intervista contro i giudici. L’altra racconta dell’ultimo documentato rapporto Censis, che fotografa un paese di “sonnambuli”, magistralmente analizzato qui da Fabio Martini. Da un lato la cosiddetta “guerra”, “guerriglia”, “complotto”, “complottino” sulle toghe, dopo una settimana di bulimia sul tema, dall’altro un paese in declino, invecchiato, senza aspirazioni. La verità è che il nesso c’è, eccome. Nel senso che il film proiettato nella sonnacchiosa aula del Parlamento è la rappresentazione icastica del paese di sonnambuli, la cui ordinarietà è un dormiveglia. Sonnacchioso e poco vigile nella dimensione di un eterno presente vive di “scosse emozionali”..

La Lega ne riconferma 4. Europee difficili per la Tardino

La vera quota che agita Salvini non è la “104”, ma la 4. Sono i soli eurodeputati uscenti, su 23, sicuri di essere rieletti. Sta girando, in area Lega, un documento dettagliato con i nomi dei leghisti europei destinati a non farcela. Tra questi c’è Marco Zanni, il presidente di Identità e democrazia, la casa dei sovranisti a Bruxelles. Tre giorni fa l’eurodeputata leghista Stefania Zambelli è passata a Forza Italia. Sarebbe tramontata anche la candidatura del generale Vannacci con il Carroccio. Per drenare voti potrebbe essere chiesto a Giancarlo Giorgetti di correre alle europee. La Lega fa oggi i conti con il suo passato fastoso, i suoi europarlamentari eletti nella stagione del Salvini a doppia cifra. Sono loro i vecchi diesel, gli Euro4, che le elezioni europee rischiano di..

L’aeroporto di Palermo è un gioiello, la Regione lo azzoppa

A Palermo c’è una cosa che funziona: la Gesap. La società di gestione dell’aeroporto Falcone-Borsellino, nei giorni scorsi, ha comunicato di aver raggiunto, a fine ottobre, lo stesso numero di passeggeri (oltre 7 milioni) dell’intero 2022, che già era stata un’annata da record. Lo scalo, secondo alcune stime, varrebbe circa mezzo miliardo e farebbe gola agli investitori di mezzo mondo. Ma a segnare una linea di demarcazione fra la realtà (entusiasmante) e l’orizzonte (deprimente), sono le parole dell’amministratore delegato Vito Riggio, già a capo dell’Enac: “Concludo i lavori e i bilanci e il 18 marzo vado via, vi do il tempo di trovare un manager giovane anche se pagarlo 40 mila euro lordi non aiuta, io infatti l’ho fatto gratis”. Riggio se ne va, e Gesap – in cui la..

FI, storia di una Caporetto.
Casa e pensioni: decide Meloni

Come Matteo Salvini su Quota 104 retrocessa a finta Quota 103, anche Antonio Tajani esce malconcio dal faccia a faccia con Giorgia Meloni. Venerdì la manovra si è chiusa per la Lega. Forza Italia si è arroccata per l’intero weekend riguardo alle tasse sulla casa, il bene sacro per eccellenza del partito fondato da Silvio Berlusconi. Ma le 72 ore in più dominate da trattative, comunicati e tensioni non sono servite a più di tanto per i fini azzurri. Alla fine – sulla manovra come su tutto il resto – si fa come dice la premier, in stretto asse con il suo braccio economico, il ministro Giancarlo Giorgetti. Il governo farà cassa con l’aumento della cedolare secca, alzandola dal 21% al 26% sugli affitti brevi. L’unica concessione fatta ai forzisti,..

Aumentano le operazioni militari
di Israele. “Uccisi dei terroristi”

Continuano senza sosta le operazioni dell'esercito israeliano all'interno della Striscia di Gaza. Secondo il portavoce militare Daniel Hagari, durante la notte "sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati. Inoltre, un velivolo indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un centro di addestramento all'interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas". Sulla base dei dati diffusi dalle forze di difesa Israeliane, negli ultimi giorni sono stati colpiti oltre 600 gli obiettivi del movimento islamico, tra cui "depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas". Hagari ha dunque concluso sottolineando che "le truppe hanno identificato terroristi armati e un sito di lancio di missili antitank..

Il fisco entra nei conti correnti?
La Meloni: “Non se ne parla”

Il desiderata di Palazzo Chigi era chiaro: niente emendamenti alla manovra, per le truppe di maggioranza, in Parlamento. Va chiusa in fretta, non al tradizionale fotofinish natalizio. Va data prova, è l'obiettivo di Giorgia Meloni, di una maggioranza compatta, in grado di rassicurare mercati e spread sulla tenuta dei conti pubblici, da tenere al riparo dagli assalti elettorali. Quell'obiettivo evidentemente troppo ambizioso, però, in queste ore sta facendo saltare tutto. A bombardare il governo, per i tagli fatti nella prima bozza uscita martedì della legge di bilancio, sono i sindaci, guidati dal primo cittadino barese Antonio Decaro: “Con meno soldi arriveranno meno servizi”, è la preoccupazione del presidente Anci, in chiusura dell’assemblea annuale dell’organizzazione che riunisce gli ottomila comuni italiani. Poi nel corso della giornata le richieste di cambiare quello..

Tajani è una lacrima che scorre tra Giorgia e Mediaset

Ci vorrebbe un amico, ci vorrebbe Tajani. Antonio Tajani soffre se Meloni soffre, ma se Meloni soffre, Tajani è straziato. E’ l’unico ministro che gira con il fazzolettone in tasca come Marcel Proust. Prima regola dei gentiluomini: portare sempre un fazzoletto per presentarsi in società e per asciugare le lacrime di una dama. Al Senato, per le comunicazioni della premier, è il primo ad arrivare. Se serve getta pure il sacco della plastica. Ogni donna italiana dovrebbe avere un Tajani. Ministro? “Un attimo, che finisco con Maurizio”. Maurizio sarebbe Gasparri, vicepresidente del Senato. Alla Camera, c’è Paolo Barelli, il capogruppo. Questa è la threesome di Forza Italia. Ministro? “Che c’è?”. Le premier è ancora infuriata con Mediaset. Non le passa. “Le scrivo continuamente, la chiamo, le sono vicino. Non sapevo..

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