Meloni scatenata sulle riforme
“Nulla potrà mai buttarmi giù”

La battaglia per le riforme costituzionali è già nel vivo. Giorgia Meloni comincia a perorare la causa del premierato di prima mattina, in videocollegamento con l'Assemblea nazionale della CNA, gli artigiani che parlerebbero più volentieri di manovra, fisco, burocrazia, ma ascoltano la premier dire che "cercheremo il consenso ampio in Parlamento, se non sarà possibile chiederemo ai cittadini cosa pensano. Confido che gli italiani non si faranno sfuggire l'occasione di approvare la madre di tutte le riforme". Poi è la volta del ritorno del format Appunti di Giorgia, sui social. "Questa riforma non serve a qualcuno ma a tutti, e lo sanno anche quelli che per calcolo politico la stanno osteggiando, senza però offrire argomenti seri, perché certo non possono dire la verità. Che si sono cioè abituati a governare..

Pitruzzella giudice costituzionale. Voluto da Mattarella

Giovanni Pitruzzella, palermitano, è stato nominato da Mattarella giudice costituzionale. Giurerà al Quirinale martedì prossimo. Ecco il ritratto che ha tracciato di lui il Corriere della Sera. "Da presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella sventò con una multa da 180 milioni di euro l’accordo-cartello tra due case farmaceutiche per favorire l’utilizzo per uso oftalmico di un farmaco a discapito di un altro che costava cento volte di meno ed era analogo nella lotta alla maculopatia degli anziani. Due giorni fa, da avvocato generale presso la Corte di Giustizia europea, ha proposto alla Corte una sentenza che se accolta costerà alla Apple 13 miliardi di euro non versati al fisco. Poi, ieri, la telefonata che tutti i costituzionalisti sognano un giorno di ricevere: da martedì siederà nella Consulta. “E’ una grande emozione e..

Come accompagnare i bambini bisognosi dell’ultimo aiuto

I bambini vanno sempre difesi e protetti soprattutto quando sono esposti a malattie, guerre o catastrofi di varia natura. La nostra comunità non può rimanere in silenzio davanti alle gravi sofferenze provocate dalla crescente violenza in Medio Oriente ed in tutti gli altri contesti del mondo nei quali si vivono situazioni di conflitto. A pagarne le conseguenze primi fra tutti sono proprio i bambini e tutti coloro che hanno patologie che provocano gravi sofferenze. Nelle emergenze umanitarie, coloro che sono i più vulnerabili della popolazione – neonati, bambini, donne in gravidanza, anziani, persone con disabilità e le persone di tutte le età gravemente ferite o colpite da malattie croniche - hanno maggiori probabilità di sperimentare un grave dolore fisico che non può essere trattato, al quale si associa una grande..

Ostaggi in cambio di una tregua
ma il premier Netanyahu non si fida

In una giornata che racconta un crescente pressing internazionale perché tacciano le armi, almeno per qualche ora, nella Striscia di Gaza, con un pronunciamento dei paesi del G7 e un coinvolgimento dei grandi mediatori arabi - Egitto e Qatar -, gli Stati Uniti sono impegnati soprattutto a tenere in piedi la diplomazia regionale. Anche a costo di fare, ancora una volta un passo indietro. Il futuro della Striscia di Gaza è un tema troppo importante, dirimente per la fine del conflitto e un futuro di pace in Medio Oriente. E Washington non può permettersi di creare una divergenza troppo ampia con Israele, che metterebbe a rischio la diplomazia con Tel Aviv e i negoziati su altri temi rilevanti per il futuro del conflitto. La pausa umanitaria resta la prima richiesta..

Il jazz di Veronica, un’emozione che solo il Brass sa offrire

Bill Evans, pianista e compositore statunitense, uno degli artisti più brillanti e più fantasiosi, amava ripetere che il jazz non lo puoi spiegare, deve essere vissuto. Il jazz è feeling e le parole non possono tradurlo perché non ne fanno parte. Un feeling così esclusivo e coinvolgente si è respirato nell’ultimo weekend al Real Teatro Santa Cecilia, dove Veronica Swift, che ha inaugurato la stagione “Brass in Jazz”, è riuscita, sin dalle prime note e dai primi vocalizzi, a creare con il pubblico un’atmosfera di intensa comunicazione, grazie alla sua straordinaria capacità di giocare con la voce, di modularla in modo abile e di metterla al servizio della sua musica. Cresciuta in Virginia, figlia di un pianista jazz e di una cantante, questa performer jazz e bebop americana ha soli..

Il grande scambio sui migranti
Meloni ne manda 3 mila in Albania

Da aiutiamoli a casa loro a deportiamoli in casa d’altri. Migranti in cambio di energia, infrastrutture, agroalimentare, anche acqua per la Puglia, e il sostegno nelle trattative delicate per l’ingresso nell’Unione europea e sulla crisi kosovara. L’Albania diventa il Cpr dell’Italia, ma Roma ripaga la disponibilità di Tirana sui migranti allargando i cordoni della borsa. In attesa degli Stati Europei – ‘non rispondono al telefono’, si è lamentata la premier nella telefonata coi comici russi - Giorgia Meloni ottiene la collaborazione di uno Stato che in Europa non ci è ancora entrato. Con il premier albanese Edi Rama oggi Meloni ha siglato un protocollo d’intesa in base al quale l’Albania ospiterà i migranti salvati in mare dalle navi italiane in due centri che sorgeranno nel nord del Paese, nei pressi..

Calenda contro i feudatari dimentica il feudatario Armao

In questa lotta tribale che è diventata la politica siciliana – da qui alle Europee non potrà che andare peggio – anche Carlo Calenda, che in Sicilia non gode chissà di quali numeri, s’è iscritto alla partita degli insulti. Definendo “buffoni” e “feudatari” questi del centrodestra che governano la Regione. Nella sua intervista a ‘La Sicilia’, l’ex Ministro dello Sviluppo, fresco di rottura con Renzi, ne ha per tutti: il barone Cuffaro, il pazzo De Luca, il conte Micciché. E persino con Lombardo, rimasto folgorato sulla via di Salvini. “Ovviamente siamo più che aperti a contributi ed esperienze nuovi, ma non ci interessano i feudatari siciliani del voto”, ha detto Calenda. Manifestando però un piccolo lapsus. L’unico, vero feudatario e saltimbanco, capace di una doppia piroetta da Forza Italia ad..

Riforme, la caserma scricchiola
Le perplessità di Pera e La Russa

Forse per la prima volta in assoluto nell’altrimenti sempre granitica caserma si è sentito qualche sonoro scricchiolio. D’altronde se si gettano le riforme in pasto al Parlamento dopo aver stabilito il loro perimetro in vertici ristretti, plasmate sulle volontà del solo presidente del Consiglio, qualche scossone è il minimo che ti puoi aspettare. Una scossa tellurica dalla quale non rimane immune nemmeno un partito che segue la propria leader, in cui il dibattito tra correnti è ridotto al lumicino, in cui le voci di dissenso non sono pervenute. Insomma, mentre Giorgia Meloni fa della stabilità una bandiera della sua riforma, per la prima volta da anni un lieve fremito d’instabilità soffia su Fratelli d’Italia. D’altronde una voce come quella di Marcello Pera, un cursus honorum lungo da solo più di..

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