“Elkann ha distrutto Repubblica”
Intervista a Carlo De Benedetti

“John Elkann è riuscito in quattro anni a distruggere il gruppo editoriale che il principe Carlo Caracciolo, suo prozio, aveva creato in circa quindici anni. Un massacro incomprensibile nei suoi scopi”. Dice così Carlo De Benedetti mentre volta in su il palmo, riunisce a punta le dita, e la sua mano oscilla su e giù a indicare commiserazione, a esprimere il platonico e sprezzante interrogativo: ma come cavolo è possibile? “John ha venduto tutti i quotidiani locali, che andavano bene. Poi ha devastato pure Repubblica, che ancora si aggira tra i quotidiani italiani con la maestà malinconica delle rovine. Mi dispiace moltissimo. È straziante. Addirittura avevano messo ad amministrare i giornali uno che allo stesso tempo si occupava della Juventus. Carta e palloni. Non so se mi spiego. A quel..

La diva Giorgia. Cinque prove
che la Meloni è andreottiana

Giorgia Meloni non ha padre, l’ha ripetuto lei stessa nelle numerose sortite autobiografiche. Il che è interessante per chi guardi alla politica con le lenti della psicologia e della psicanalisi. La premier non sembra, infatti, del resto, possedere neppure padri politici o figure che l’hanno preceduta o ispirata: il fatto che, più spesso di Alcide De Gasperi (peraltro quasi mai citato), si riconosca in personaggi di fiction (Aragorn de Il Signore degli Anelli, Rambo e così via) è piuttosto significativo. Diversa cosa dai padri sono poi i modelli di potere che si intende seguire. Un politico, nel momento in cui accede al potere, diventa infatti un’altra persona, è costretto a indossare una maschera nuova – del resto, la parola stessa “persona” nasce dal greco πρóσωπον, cioè maschera dell’attore. Nella nuova..

I misteri di via d’Amelio. Stasera torna Sottile con Farwest

Nello spazio di cui forse c’era bisogno, Far West, lunedì si tornerà a parlare di una verità necessaria: che fine ha fatto l’agenda rossa di Paolo Borsellino? Cosa si cela dietro la sua morte? La prima ricostruzione di Via d’Amelio, tentata da Salvo Sottile due settimane fa, ha riscontrato l’apprezzamento del grande pubblico, che infatti l’ha premiato con il 4,7% di share e 800 mila spettatori, ma anche di alcuni addetti ai lavori come Aldo Grasso, che sul “Corriere” ha sottolineato il valore della ricerca: “Sottile e i suoi giovani inviati hanno tentato di ricostruire un puzzle complicatissimo, fatto di tradimenti, «corvi», poteri oscuri: tutti intrecciati attorno al dossier «mafia-appalti» e tutti concausa probabile della morte di Falcone e Borsellino (…) È sconvolgente scoprire che Borsellino incontrò segretamente, fuori dalla..

Meloni come Conte: niente Scala ma pranzo con gli ultimi

Cerca Elly disperatamente, ma alla fine si ritrova sempre Giuseppi. Più Giorgia Meloni prova a polarizzare lo scontro con la segretaria del Pd, più il capo del M5s spunta come un fungo: non sei Rambo, basta vittimismo alla Calimero, vergognati sul salario minimo. E vai con disegni di legge strappati in Aula, cartelli, interviste al fulmicotone. Sdeng, bum, splash! La premier, per Forbes, è la quarta donna più influente del mondo (dietro di lei Taylor Swift, davanti a tutte Ursula von der Leyen). E forse questa vita tra Palazzi e potenti, tappeti rossi e cerimoniali, inizia a starle stretta. Ecco perché ieri si è contizzata. Niente Scala, pranzo sociale con gli ultimi. Modalità Quarto stato. E’ Giorgia Pellizza da Volpedo. L’anno scorso Meloni partecipò, accompagnata da Andrea Giambruno, alla prima..

Tajani al massimo. Va contro Salvini con Metsola e Meloni

Con un salario minimo, Meloni ha un Tajani al massimo. Queste sono 24 ore da Tajani: ha licenziato la Cina (siamo fuori dalla via della Seta) accompagnato Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, a Palazzo Chigi, tirato le orecchie, alla Camera, a Salvini (che aveva prima incontrato Meloni) perché “Ue e Nato restano i riferimenti fondamentali del governo”. Lo chiamano il “Patto di Lamezia Terme”, Meloni-Metsola-Tajani, ed è un inciucione. Vogliono tenere a distanza i sovranisti in birreria, gli amici di Salvini, e pure Salvini, che per Tajani è uno che “stava al governo con Conte”. Salvini accusa Tajani e la premier di adulterio con i socialisti, ma loro gli ricordano che le corna, per primo, le ha messe lui. Si è aggiunta anche Letizia Moratti che, come la..

“Inchiesta su Crosetto”. Il Ministro
a Sallusti: chi è il tuo mandante?

Deve essergli andato di traverso il caffè quando, di prima mattina, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha letto i giornali. Bruttina, in effetti, dal suo punto di vista, la sorpresa che ha ricevuto proprio da chi non se lo aspettava: il Giornale, quotidiano di area, diretto da Alessandro Sallusti, passato dalla famiglia Berlusconi agli Angelucci, gli ha riservato un titolo non esattamente amichevole. Quantomeno ambiguo: “Inchiesta su Crosetto”. Il riferimento è al colloquio che il ministro ha avuto con il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, sulle accuse che aveva lanciato a mezzo stampa nei confronti della magistratura. Continua su Huffington Post

Un po’ Rambo e un po’ Calimero.
Meloni randella le opposizioni

"Un anno tosto? Sì, è la parola più facile per raccontare un anno in cui è accaduto tutto quello che poteva accadere. Il segreto è un po' vivere giorno per giorno, come direbbe Rambo. Cerchiamo di affrontare ogni problema in modo più pragmatico e serio possibile, facendo gli interessi dei cittadini italiani. Nel disastro che ci siamo trovati a gestire per la situazione italiana e internazionale i risultati raccontano un lavoro fatto con serietà". Parla così Giorgia Meloni in apertura dell'intervista in studio a Rtl 102,5, confermando che l'intenzione e l'impegno di governo e maggioranza "è lavorare per migliorare le condizioni dei cittadini". C'è Giorgia Meloni che cita Rambo e non molla un centimetro sul lavoro fatto e Giorgia Meloni che si sente Calimero, attorniata da chi tifa o rema..

Il Capitano sceglie il Generale.
Lega con Vannacci alle Europee

“Un leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani”. Mentre intorno infuria la tempesta, saldo come un inamovibile scoglio in mezzo alle onde sferzanti Matteo Salvini tocca i tasti della lirica patriottica per augurare buon lavoro al generale Roberto Vannacci. Il militare e il suo auto-pubblicato libro "Il mondo al contrario" - una lunga girandola di giudizi spesso sprezzanti sull’Italia che si batte per i diritti, sugli omosessuali, sull’immigrazione - sono tornati al centro della contesa politica dopo che il graduato è stato nominato capo di stato maggiore delle Forze operative terrestri. Continua su Huffington Post

L’esilio di Giambruno, ex di Meloni. “Pronto a tornare in tv”

La sala regia è la sua isola d’Elba: un esilio (dallo schermo) destinato a terminare il prossimo settembre. Dopo dieci napoleonici mesi. Almeno così dice – sperando – ai pochissimi amici fidati Andrea Giambruno, il grande ex fatto persona. Già compagno di Giorgia Meloni, licenziato con un post sui social dalla premier; già conduttore del “Diario del giorno” su Rete 4; già ciuffo d’Italia (le parrucchiere di Cologno Monzese, che bene lo conoscono, sostengono che “con Giorgia non sia proprio finita”: chiacchiere di lacca?). E’ il conte di Montecristo del Palatino. Sul colle di Mediaset, segregato in un ruolo che gli sta stretto, sogna il gran rientro. Magari in un tg, senza più dover improvvisare tra “lupi che prima o poi ti trovano” e con il rischio di fuorionda birichini..

Il premierato di Giorgia. Una riforma che non è riformabile

Con il dovuto rispetto: quanti da sinistra criticano la riforma costituzionale stanno sprecando il fiato. Perdono tempo (e lo fanno perdere) lanciando inutili appelli per correggere questo o quell’aspetto. Insistono in buona fede nel sostenere che, contro l’instabilità dei governi, si potrebbe agire in mille altri modi senza bisogno di ricorrere all’elezione diretta del premier sperimentata soltanto in Israele e subito cestinata. Denunciano a gran voce certe bestialità della proposta Casellati, le incongruenze da Tso come perfino da destra qualcuno le ha battezzate, e ingaggiano come testimonial addirittura Gianni Letta. Si stupiscono infine che il Pd non abbia ancora elaborato una contro-riforma degna del nome pur avendo Elly Schlein la mamma giurista (dunque se ne dovrebbe intendere) ed essendosi lei stessa laureata con una tesi in diritto costituzionale. Sembrano tutte..

Gerenza

Buttanissima Sicilia quotidiano online è una testata regolarmente registrata. Registro generale n. 223.
Registro della Stampa n.5 del 24/01/2018 presso il Tribunale di Palermo

Editore: Salt & Pepper S.r.l. Tel +39 091 7302626 P.IVA: 06680540827

Direttore responsabile Giuseppe Sottile

Change privacy settings

Contatti

+39 091 7302626
www.buttanissima.it
Via Francesco Scaduto, 2/D – Palermo
Questo sito è associato alla
badge_FED