Mediaset apre a Travaglio. Cade il veto anti Fatto Quotidiano

Silvio Berlusconi gli ha spolverato la sedia, il figlio Pier Silvio gliela impaglia. E’ nata la televisione di Marco Travaglio ed è la vecchia Mediaset che ora tifa Travaglio. Sta per cadere, e definitivamente, il veto aziendale che impediva di contrattualizzare le firme-forca del Fatto quotidiano, nato per mandare alla forca Berlusconi. Oltre ad Andrea Scanzi, già ospite regolare della pro loco di Bianca Berlinguer, su Rete 4, uno dei prossimi opinionisti, sarà Peter Gomez. E’ il condirettore ed è autore, insieme a Travaglio, di “Lo chiamavano impunità”, il meridiano dell’antiberlusconismo. Nelle librerie antiquarie si trova ancora il volume due, “E continuavano a chiamarlo impunità. Ma è proprio vero che è stato sempre assolto? Come sono finiti i processi di Berlusconi & C.”. I titoli sono lunghissimi come gli anni..

Il pericolo per Meloni sono i citrulli che le stanno attorno

Negli ultimi anni, grazie ai governi che si sono succeduti, abbiamo visto all’opera i cretini di sinistra. Ebbene, adesso, da circa un anno e mezzo, abbiamo finalmente l’opportunità di osservare anche gli imbecilli di destra. Costoro sono il vero nemico e la più grande minaccia rivolta contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La quale, d’altra parte, in assenza di antagonisti e di oppositori a sinistra, avendo insomma lei a che fare con Elly, cioè con ella, insomma con Schlein, ha un solo vero e pericoloso avversario: i citrulli che le stanno intorno. C’è la deputata che va in televisione a dire che le ragazze devono stare a casa e fare figli, c’è quell’altra che s’impelaga in una interrogazione parlamentare contro gli autovelox che le hanno fatto le multe, c’è..

Gli intoccabili. Il deputato Pozzolo
trasforma l’immunità in privilegio

Con una nota ufficiale, Fratelli d’Italia ha definito assurdo il tentativo di trasformare in caso politico la stravagante sparatoria alla festa di capodanno del sottosegretario Andrea Delmastro per probabile mano del deputato Emanuele Pozzolo. Alla stravaganza della sparatoria si aggiunge la stravaganza della nota: come non è un caso politico? Un deputato della Repubblica arriva armato al brindisi di mezzanotte e non è un caso politico? Ci arriva, secondo testimonianze rese ai giornali e probabilmente alla procura, in stato di allegria non del tutto contagiosa, diagnosi che forse allude a una naturale disposizione d’animo oppure rimane nell’ambito dell’eufemismo, ma qui devo arrendermi e fermarmi. E non è un caso politico? Non è un caso politico che il parlamentare non sembri aver contribuito con solerzia alla ricostruzione del fatto? E se..

Spari al Capodanno di Delmastro:
l’arma è di un deputato di FdI

Un uomo di 31 anni è stato ferito da un proiettile, probabilmente sparato per errore, di una pistola – regolarmente detenuta – da un deputato di Fratelli d'Italia, Emanuele Pozzolo. Il fatto è accaduto la scorsa notte, in provincia di Biella, durante la festa di Capodanno organizzata da Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza e sorella del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, nella sede della Pro Loco locale affittata per l’occasione. La serata stava per concludersi quando un colpo dell'arma di Pozzolo sarebbe partito accidentalmente andando a ferire il 31enne a una gamba. L'uomo - genero di un agente della scorta che accompagna Andrea Delmastro dopo il caso Cospito - è stato trasportato subito in ospedale e non è mai stato in pericolo di vita. Il ricovero sarebbe durato alcune ore,..

Il 2024 di Meloni. La leader deve diventare una premier

L'arrivo al governo di Giorgia Meloni, un anno e un bimestre fa, è stato il culmine di un percorso spettacolare, cominciato al servizio di Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi, proseguito con la fondazione di un partito cui non si sarebbe data una lira, caratterizzato da un decennio d’opposizione durissima a qualsiasi presidente del Consiglio, compreso Mario Draghi, spesso feroce, non di rado nutrita da complottismi planetari e mitologie rigeneratrici. Più che un partito, Fratelli d’Italia è stata una tribù, e la sua fortuna è una miscela di identità, costanza, congiunture politiche e pure astrali, e una ottima capacità di muoversi nel mercato liberista del consenso. Il carattere della premier - fumantino, bellicoso, recriminatorio ai limiti dell’incomprensibile, poiché lei e molti dei suoi avevano già ricoperto rilevanti cariche istituzionali, e tutti..

Sergio Mattarella: un inno laico
contro la guerra e la violenza

La pace è l’assillo di Sergio Mattarella, con una guerra nel cuore dell’Europa e una nel vicino Medio Oriente che generano un “odio destinato a durare oltre la fine del conflitto”. Che non vuol dire generica deposizione delle armi, “neutralità” o “indifferenza”, rimuovendo ragioni, torti e anche reazioni sproporzionate rese plastiche dai profughi di Gaza. La pace chiama in causa il “realismo”, le responsabilità degli Stati, la loro capacità di respingere la logica di “competizione permanente” e di costruire una “società fondata sul rispetto delle persone” e sul rifiuto della “violenza” nel “sentimento delle nuove generazioni, nei gesti della vita di ogni giorno, nel linguaggio che si adopera”. Continua su Huffington Post

È l’irrilevanza la cifra di Forza Italia nel governo Meloni

"Noi di Forza Italia siamo molto soddisfatti", ha detto al Corriere della Sera riferendosi al Superbonus. Eppure Antonio Tajani non ha ottenuto praticamente nulla di quanto richiesto: niente proroga del 110 per cento, niente Sal straordinario, solo la garanzia che chi non riesce a finire i lavori non dovrà restituire i soldi. Non è la prima volta che il leader di Forza Italia esulta per una sconfitta. Il 7 agosto, dopo il Cdm che aveva approvato la tassa sugli extraprofitti delle banche, era soddisfatto: “Da mesi diciamo che la Bce sbaglia ad alzare i tassi di interesse e questa è l’inevitabile conseguenza”, disse sempre al Corriere, precisando che non si trattava di una misura contro le banche ma “a protezione delle famiglie”. Pochi giorni dopo qualcuno, probabilmente Marina Berlusconi, gli..

Inchiesta su Verdini, per Meloni è
una “brutta storia”. Salvini si isola

Giorgia Meloni in privato la definisce una “brutta storia” e dà mandato ai suoi fedelissimi di leggere l’ordinanza del gip. Matteo Salvini in pubblico fa spallucce alla richieste di informativa urgente in Aula che arriva, con calma, dalle opposizioni: “Non mi faccio dettare l’agenda da loro”. Ciaone? Antonio Tajani aggiunge che “sarà il leader della Lega a decidere se presentarsi in Aula, ma Denis Verdini non mi è prossimo, né parente”. In questo triangolo della maggioranza, tra mezze frasi e parole di circostanza, c’è l’ultimo caso giudiziario caduto sul groppone del governo. Tensione pura. E’ l’inchiesta sulle commesse dell’Anas che ha coinvolto Denis Verdini (indagato) e il figlio Tommaso (finito agli arresti domiciliari) insieme ad altri esponenti legati a una lobby che si sarebbe spartita gli appalti per il risanamento..

Superbonus, mini soddisfazione
per Tajani e per Forza Italia

Alla fine non è saltata  solo la conferenza stampa della premier (rinviata, salvo ulteriori bollettini medici, al 4 gennaio), ma anche quella canonica post Consiglio dei ministri, nonostante la carne al fuoco. Segno di quanto l’ultima riunione del 2023 a Palazzo Chigi sia stata abbastanza frizzante e non priva di scontri, in una corsa affannata a piantare bandierine. “Franco dibattito in Cdm”, è la formula che racchiude il dentro e fuori dei provvedimenti. La notizia è che Giancarlo Giorgetti sul Superbonus ha retto. O meglio: non ha contraddetto se stesso. Sicché il ministro dell’Economia ha concesso a Forza Italia il minimo sindacale per poter dettare alle agenzie fiumi di giubilo. Nel merito la faccenda è andata così: il Superbonus al 110 per cento resta per le famiglie con Isee basso (15 mila..

Mediaset manda via Minzolini perché era poco invasato

Chiamano Augusto Minzolini per alzare il livello, ma dopo tre mesi lo cacciano perché lo ha alzato troppo. Se Aristotele, il padre della logica, avesse conosciuto i vertici di Mediaset, sarebbe oggi un filosofo nichilista. La trasmissione è “Stasera Italia weekend” e va in onda, sabato e domenica, su Rete 4, la Los Alamos di Pier Silvio Berlusconi. La notizia dell’uscita di Minzolini l’ha data lo stesso Minzolini. Il 24 dicembre, l’ex direttore del Giornale annuncia che “è terminato il nostro tempo a disposizione così come il mio ciclo alla conduzione di ‘Stasera Italia’”. In studio, ad ascoltarlo, ci sono Giampiero Mughini, il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari e l’ex corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica. Da tre mesi, Minzolini ospita le “firme” politiche del Corriere della Sera, come Francesco..

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